Hai iniziato un corso di danza orientale, ma ciò che ti viene spiegato ti sembra diverso da quello che ti hanno raccontato? Hai studiato con più insegnanti differenti e i nomi dei movimenti della danza del ventre sono diversi? Tranquilla! Nessun errore, è la normalità.. almeno nella nostra danza! Andiamo a capire perché.
Insegnare danza orientale in Italia è molto difficile. Una delle difficoltà maggiori risiede nei nomi dei movimenti della danza del ventre. Oltre ad essere tanti, sono anche diversi di corso in corso! Probabilmente hai notato che questa disciplina, a differenza di altre, non ha una nomenclatura universale. Vi è mai capitato di trovarvi sui social (o in sala prove) nel bel mezzo di un dibattito su quali siano i nomi dei movimenti della danza del ventre “giusti”?
Tutto nasce da “rakadu”
Il “giusto” non esiste e la confusione nasce dall’origine di questa straordinaria (e millenaria) danza. La danza orientale, già lo sapete, nasce come una danza folkloristica che affonda le radici nella tradizione della cultura orientale. Parliamo di una danza nata non come intrattenimento, ma come celebrazione. Il termine Raqs (di cui Raqs Sharqi) o Rakkase (in turco) derivano dalla parola rakadu, che significa proprio celebrare e gioire. Stando all’origine di questo nome è più semplice capire che questa danza non si studiava in sala prove, come facciamo noi, e non c’era un’insegnante che impartiva delle lezioni. Si tramandava di generazione in generazione, fondendosi con danze popolari anche di altre etnie. Magari un giorno parleremo anche di questo.
Ma torniamo alla nostra “raqs sharqi”. Intorno agli anni ’30 del ‘900 ha iniziato ad assumere una forma più simile a quella che è per noi (occidentali) la concezione di danza. Questo è stato possibile grazie a Badia Masabni che creò il primo caberet egiziano, il Casinò Opera. Un locale che univa le esigenze degli spettatori orientali e di quelli occidentali. Badia introdusse il concetto di coreografia rivoluzionando l’uso delle braccia e l’impiego dello spazio scenico. Una vera innovazione per una danza tradizionale e basata sull’improvvisazione! È qui che la danza orientale esce da quella dimensione prettamente folkloristica e si avvicina ad un’ottica di studio ed insegnamento più accademica.
(Sembra che tutto ciò sia stato possibile grazie alle influenze di Isadora Duncan, che Badia Masabni ebbe modo di vedere a Parigi.)
Nonostante questa rivoluzione, la danza orientale resta di base una danza tradizionale e questo è il motivo per cui non esiste ad oggi un linguaggio comune. C’è chi la vive in modo tradizionale, chi si avvicina ad essa con fare più accademico, chi la definisce una danza sportiva..
Quali sono, quindi, i nomi dei movimenti della danza del ventre “giusti”?
I nomi giusti, non esistono. Diciamolo! I nomi sono giusti in base al contesto in cui vengono studiati. Sono nate nel tempo moltissime associazioni che perseguono l’obiettivo di unificare il linguaggio di questa danza. Ogni associazione, tuttavia, ha un suo “vocabolario”.
Questo sta generando un risultato opposto agli intenti, creando ancora più confusione e ancora più nomi.
Se volete conoscere i nomi dei movimenti della danza del ventre per interesse personale, il consiglio è quello di studiare con più insegnanti (italiani e non). Potrete così confrontare vari nomi, avendo una panoramica più ampia circa quelli possibili dello stesso movimento. Se invece siete alla ricerca dei nomi dei movimenti della danza del ventre per prendere, ad esempio, un diploma di insegnamento dovrete imparare quelli “imposti” dall’ente che vi esaminerà. Ottenuto il diploma, poi, potrete chiamare quel movimento nel modo che preferite e nessuno potrà dirvi nulla. O almeno, così dovrebbe essere.
Posto che vai, nome che trovi
Insegnare richiede di prendere una decisione: sul metodo, sul programma, sul tipo di nozioni che si desidera impartire e, di conseguenza, sui nomi da dare. Io, per praticità, utilizzo i nomi della MIDAS. La MIDAS è l’associazione con la quale ho conseguito il diploma di Maestra di Danze Orientali. Nei miei tutorial su YouTube (che potrete trovare cliccando qui!) tutti i nomi che ascolterete sono nomi che sono riconosciuti e richiesti nella preparazione di questo esame. (Se lo state preparando, potrebbero quindi esservi anche molto utili, o almeno me lo auguro 🙂 )
Spesso si ignora tutto questo retroscena sui nomi dei movimenti della danza del ventre e, specie all’inizio, ci si interroga su chi abbia o meno ragione. Capita spesso di imbattersi in discussioni di ballerine, specialmente sui social, che disquisiscono su quanto sia assurdo chiamare un determinato movimento con un nome piuttosto che un altro. E che chi “sbaglia” nome, in realtà, non ha abbastanza preparazione. Non c’è errore più grande! Il modo in cui si chiama un movimento non deve influenzarvi. Pensate che un maestro egiziano, che non conosce i nostri nomi, abbia meno da insegnarvi rispetto ad un’insegnante occidentale che conosce tutti i nomi possibili? Beh, la risposta è ovvia! Fatevi influenzare da come balla chi vi insegna questa danza e non dai nomi che utilizza!
Come direbbe Shakespeare “Cosa c’è in un nome? Ciò che chiamiamo rosa, anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo!”
Ecco, per la danza del ventre, secondo me, è esattamente così. La cosa importante da valutare, da guardare ed eventualmente su cui confrontarsi è quindi come eseguire il movimento. Concentrarsi più sulla pratica che sulla teoria, per questa danza in particolar modo, è il metodo migliore che potete usare per studiarla.