4 chiacchiere con.. I fratelli Hassan!
Riuscite anche solo ad immaginare cosa si può provare danzando al fianco della propria sorella o del proprio fratello? Se la risposta è no, oggi ce lo raccontano i fratelli Hassan. Ci porteranno nel loro mondo, spiegandoci le loro origini ed i loro studi, oltre che le emozioni che provano danzando insieme. Pronti a conoscere questi due straordinari artisti?
I fratelli Hassan
Eleonora Amira: Il vostro percorso nella danza orientale come ha avuto inizio? E cosa vi ha spinti a scegliere questa danza?
Naima: Fin da piccola ho amato la danza ed il canto. Ricordo che quando avevo soli 5 anni mi divertivo ad indossare un paio di scarpe col tacchetto, così da produrre il ritmo con lo sbattere dei piedi, danzando e cantando in continuazione per la casa. Successivamente iniziai a seguire corsi di canto e di danza di vario genere, fino a quando scoprii la Danza Mediorientale in una scuola nella mia città. Da allora iniziai a documentarmi e a cercare corsi tenuti da maestri che potessero formarmi maggiormente.
Iniziai a praticarla costantemente, studiando e approfondendo le mie conoscenze tecniche con diversi maestri di fama internazionale attraverso stage e lezioni private.
Ogni giorno che passava mi appassionavo sempre di più, attraverso le movenze della Danza Orientale vedevo il mio corpo cambiare, diventare più femminile ed elegante, la mia autostima aumentava ed io mi sentivo bene, così da non poterne più fare a meno!
Gamal: Da piccolo uno dei miei giochi preferiti era travestirmi ed imitare persone dal quale rimanevo colpito per il loro particolare atteggiamento, così mi divertivo ad improvvisare piccoli sketch in presenza di famigliari e amici. Sono da sempre stato molto appassionato del mondo arabo, in particolar modo dell’Egitto, collezionavo libri sull’Antico Egitto dal quale rimanevo affascinato.
Col trascorrere degli anni ho iniziato a seguire corsi di diverse discipline, ma non mi sentivo mai totalmente coinvolto, così ero sempre alla ricerca di qualcosa che mi facesse sentire libero di esprimermi realmente; fino a quando mia sorella scelse di seguire un corso di Danza Orientale. Mi piaceva ascoltare le musiche che utilizzava e mi divertiva vederla danzare, tanto da imitare sia lei che la sua insegnante. Pian piano sentivo che questa cosa, nata come scherzo, mi stava iniziando ad interessare realmente.
Spesso insieme a mia madre accompagnavo mia sorella ai corsi di danza ed un giorno rimasi colpito dalla lezione della maestra Raqia Hassan, per il suo particolare modo di danzare e di esprimersi. Successivamente assistetti ad un corso del maestro Alaa El Din Youssef, dal quale potei ammirare e conoscere anche la danza maschile ed il folklore. Iniziai a sentire dentro di me qualcosa di unico che cresceva sempre di più e mi convinsi che questa sarebbe stata la mia nuova strada che avrei percorso durante la mia vita. Decisi di iniziare a studiare con mia sorella quest’arte, seguendola nei suoi corsi, fino a quando iniziai anch’io a frequentare stage e corsi di formazione con maestri egiziani, fino a conseguire diversi diplomi per l’insegnamento della danza orientale e il folklore egiziano rilasciati dal Centre Artistique Zaza – Parigi. La passione per il mondo arabo e la danza orientale racchiudevano finalmente tutto quello che da sempre cercavo.
Le influenze artistiche
E: Quali personaggi hanno influenzato maggiormente il vostro stile?
N: Ognuno dei maestri con il quale ho studiato ha contribuito alla mia crescita artistica. In particolar modo tengo davvero a cuore i maestri Magda Ibrahim e Atef Farag per la dolcezza e l’amore che mi hanno trasmesso durante le loro lezioni, attraverso l’elegante tecnica Reda. Al primo piano però c’è il maestro Zaza Hassan che considero il mio padre artistico e con il quale mi sono formata particolarmente, conseguendo diplomi di vario livello; i suoi grandi insegnamenti di danza, ma anche di vita hanno prevalentemente influenzato il mio stile.
Indipendentemente dalle influenze artistiche che ho avuto, nella mia danza metto soprattutto me stessa, ognuno di noi è diverso dall’altro ed ogni danzatore e insegnante dovrebbe essere unico, mai la copia di qualcun altro.
G: Sono tante le persone che negli anni mi hanno segnato e regalato una parte di loro stessi. Ma le persone che hanno maggiormente influenzato il mio stile in ordine di conoscenza sono state per prima Raqia Hassan, per la sua espressione corporea e l’innovazione nella danza, a seguire Mahmoud Reda e Farida Fahmy per la loro eleganza e per la diffusione degli innumerevoli stili folkloristici, patrimonio immenso e di grande valore e per ultimo, ma per me il più importante Zaza Hassan che considero padre artistico, il maestro che da sempre cercavo per la sua completezza, i suoi insegnamenti hanno reso il mio stile ancora più pulito ed elegante ed hanno inoltre cambiato il mio modo di vedere la vita.
Legami, viaggi e conoscenze
E: Vedervi danzare insieme scalda il cuore, cosa si prova esattamente a danzare al fianco del proprio fratello e della propria sorella?
N: Danzare al fianco di mio fratello scalda il cuore anche a me. Tra di noi c’è un’energia ed un’intesa particolare che poi si riflette nei nostri movimenti. Anche se noi due siamo come l’Yin e Yang, il bianco e il nero, la luna e il sole, il fuoco e l’acqua… siamo due opposti che hanno radice uno nell’altro, perciò l’uno non può esistere senza l’altro. Penso infatti che il termine giusto per descrivere quello che provo quando danzo al fianco di mio fratello è completezza ed è questo che rende uniche le nostre danze e le nostre lezioni.
G: Negli anni la danza ha permesso di unirci sempre più, creando così un raro legame indissolubile. Abbiamo condiviso tantissimi momenti insieme in diversi eventi che sono diventati unici grazie anche alla sua presenza. Una delle cose che più apprezzo durante le nostre esibizioni è che riusciamo sempre a capirci anche con un solo sguardo.
E: La danza vi ha portato anche a viaggiare molto. Come descrivereste l’esperienza sull’MSC Crociere?
N: Si, io e mio fratello viaggiamo tanto ed insieme viviamo esperienze danzanti uniche e meravigliose. Lavorare con la MSC Crociere è un’esperienza fantastica, è davvero gratificante poter diffondere a bordo delle navi la danza orientale ed il folklore egiziano attraverso i nostri spettacoli e far conoscere i benefici psicofisici di questa disciplina mediante le lezioni a tantissima gente di differente provenienza.
G: Lavorare a bordo delle navi da crociera MSC è una delle esperienza che più mi ha segnato. Vivere e respirare nuovi ed unici luoghi che non avrei mai immaginato di visitare, conoscere nuove persone di diverse culture e poter trasmettere loro l’arte della danza mediorientale attraverso lezioni e spettacoli.
E: A livello personale la danza che tipo di conseguenze ha sulle vostre vite? Sono mai nate gelosie o invidie? Se sì, come le avete superate?
N: La danza orientale ha apportato nella mia vita un turbinio di energia positiva che cerco di trasmettere anche agli altri. Purtroppo però durante le mie esperienze di studio e lavorative ho spesso incontrato gente invidiosa, sintomo evidente di inferiorità e con gli anni ho imparato a non darci peso; queste esperienze negative hanno comunque contribuito alla mia crescita personale.
G: La mia vita è cambiata totalmente con la danza e penso che senza di essa sarebbe stata incompleta. Mi ha permesso di interagire tanto nel sociale e di aprirmi ancor di più, acquisendo maggiore sicurezza. In questi anni non sono mancati di certo momenti di gelosia da parte di persone che ho conosciuto nel corso del mio cammino danzante, questo ha causato la fine di amicizie rivelatesi false e l’allontanamento dalle persone negative.
Botta&Risposta
E: Qual è il colore di abito che preferite indossare nei vostri spettacoli?
N: Il mio colore di abito preferito è il verde in tutte le sue tonalità, ma mi piace tanto anche il turchese.
G: Il colore che preferisco indossare nei miei spettacoli è il bianco.
E: Qual è l’accessorio preferito che utilizzate per danzare e che vi rappresenta di più?
N: Non c’è un accessorio che preferisco in particolare perché con ognuno di loro riesco ad esprimermi in modi differenti.
G: Non ho un accessorio preferito, nei miei spettacoli mi piace sempre variare e presentare me stesso attraverso i diversi accessori.
E: Quale brano preferite danzare?
N: Adoro danzare sulla mia “Mejance” che ha composto per me il noto compositore egiziano Nader Zakaria, con la collaborazione di musicisti internazionali ed il cantante Safaa Farid. Il brano presenta al suo interno alcuni dei ritmi e strumenti che più preferisco e danzare su questa musica mi emoziona tantissimo.
G: Il brano che preferisco danzare è il mio inedito in stile Saidi, composto da Nader Zakaria e suonato dall’orchestra egiziana “Negum” di Safaa Farid.
I consigli dei fratelli Hassan
Naima: Il mio consiglio è quello di non soffermarsi solo sulle innovazioni, ma di approfondire accuratamente anche lo studio delle danze folkloristiche egiziane, mantenendo vivo questo grande patrimonio culturale. Inoltre consiglio di essere sempre sé stessi, mai la copia di qualcun altro. Ognuno di noi ha un suo carattere e un suo modo di fare che deve potersi riflettere nel suo modo di danzare ed insegnare, perché danzare significa svelarsi agli altri, comunicare attraverso l’espressione del proprio corpo, raccontare le proprie emozioni e sentimenti attraverso i gesti, le espressioni del volto ed il movimento.
Gamal: La danza orientale aiuta a conoscere sé stessi ed è solo quando ascoltiamo la nostra voce interiore e le nostre emozioni che inizia la vera danza, per questo il mio consiglio è che ognuno di noi scelga sempre di essere sé stesso e non qualcun altro. Inoltre è fondamentale portare rispetto a quest’antica arte e divulgarla ai propri allievi, solo dopo un’accurata preparazione tecnica e culturale.
Vuoi studiare con i fratelli Hassan?
I fratelli Hassan insegnano presso il Centro
Artistico Yalla Dance in Via Lancia,s.n. Fasano (Br) – Italia.
Per maggiori informazioni potete visitare il loro sito: yalladance.org
Saranno inoltre presenti con la loro arte al Lelah Masriya Festival, in Egitto in veste di insegnanti.
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