4 chiacchiere con.. i protagonisti del BellyDance SummerParty
Una delle cose più divertenti della mia attività da “blogger” è quella di poter scambiare 4 chiacchiere, più o meno virtuali, con tanti artisti meravigliosi. Adoro conoscere come è iniziato il loro percorso, scoprire le loro influenze, i loro gusti e le loro abitudini.
Le interviste che vi ho proposto fino ad ora sono sempre state accolte con entusiasmo ed oggi avrete la possibilità di conoscere non uno, non due, ma tutti i maestri del BellyDance SummerParty!
Kate Fox
Parlaci in breve della tua passione per la danza orientale. Come è nata questa passione e come ha fatto a diventare qualcosa di più concreto? Ho iniziato a studiare danza orientale nel 2007 e nel 2009 ho intrapreso la strada della Tribal Fusion. Grazie ad un video che vidi su Youtube di Shakira e tra i suggerimenti mi era comparsa quella che ho subito scoperto fosse la REGINA di questo magnifico stile di danza, è stato amore a prima vista! Ho iniziato a studiare in giro per l’Italia per approfondire. Un giorno feci un provino per partecipare ad uno spettacolo, prettamente orientale, (a Palermo). Lo passai felicemente e subito dopo questa esperienza una ballerina (molto stimata) mi notò e mi chiese di insegnare nella sua accademia di danza, dove tutt’oggi insegno.
Al BellyDance SummerParty terrai un seminario sulla Tribal Fusion. Cosa permette di esprimere questo stile e cosa desideri quindi insegnare a chi ti seguirà? La tribal fusion è sperimentazione e duro lavoro. Il lavoro di base è quello muscolare, questa danza è molto difficile, ma vi assicuro che non c’è soddisfazione più grande che vedere le studenti crescere e fare passi da gigante in così poco tempo. Quello che dico sempre è: Amore, Passione, Pazienza e duro Lavoro. Se c’è l’impregno c’è tutto.
Quale musica non ti stancheresti mai di danzare? Questo stile di danza ti permette di spaziare anche a livello musicale, ti piace una canzone? Danza! Dal dubstep, electronic, musica soft, con violini, arpe e pianoforte.. non esiste alcun limite!
Se ti chiedessi di scegliere un accessorio di danza orientale al quale paragonarti quale sceglieresti..? E perché? Una spada. Perché è uno strumento “sensibile” e la parola d’ordine è calma ed equilibrio per la ballerina, mentre per lo spettatore è stupore.
Che consiglio daresti a chi ti vede come un esempio da seguire? Amore, Passione, Pazienza, Impegno e UMILTÀ.
Mohamed Trabelsi
Parlaci in breve della tua passione per la danza orientale. Come è nata questa passione e come ha fatto a diventare qualcosa di più concreto? Essendo Arabo e facendo parte della mia cultura ho deciso di studiare questa danza all’età di 15 anni per poter essere molto più tecnico e più esperto in questo argomento. Arrivato in Italia ho deciso di condividere questa danza perché, soprattutto in Sicilia, mi sono reso conto che fra tutte le danze conosciute nel mondo mancava proprio questa. E ogni anno mi ha dato sempre più soddisfazioni permettendomi di formare grandi maestre e grandi ballerine, così da farlo diventare un lavoro.
Cosa insegnerai al BellyDance SummerParty e perché hai scelto proprio questo stile? Ho deciso di presentare uno stile tutto mio, dinamico e virtuoso, con molte varianti e che lavora su più livelli musicali. Ho fatto questa scelta per poter dare alla ballerina la possibilità di essere sempre nuova e far proprie alcune tecniche importanti. Il brano che ho scelto è un baladi molto particolare con varianti shaaby al suo interno.
Qual è la ballerina o il ballerino che ti ha influenzato maggiormente? Soheir zaki
Se ti chiedessi di scegliere un accessorio di danza orientale al quale paragonarti quale sceglieresti..? E perché? Nessuno, l’accessorio completa la ballerina, nn la rappresenta.
Hai un rito particolare che rispetti prima delle tue esibizioni? No, semplicemente faccio un bel respiro , sorrido ed entro sul palco.
Lilly Di Francesco
Parlaci in breve della tua passione per la danza orientale. Come è nata questa passione e come ha fatto a diventare qualcosa di più concreto? La mia passione nasce nel 2006 quando andando in Tunisia ho visto una donna bellissima ballare in un locale, io nn sapevo neanche l esistenza di questa danza e del mondo che la racchiude! Tornata in Italia ho avuto la grande fortuna di conoscere per me una delle più grandi delle maestre Farida Bissinger che, oltre alla tecnica, mi ha trasmesso la voglia di ballare e la capacità di insegnare!
Al BellyDance SummerParty insegnerai come strutturare una coreografia. Perchè questa scelta? Cosa desideri trasmettere in questo seminario? Mi piacerebbe far capire che quando si monta una coreografia oltre a rispettare lo stile, l’abito che deve essere quello appropriato, bisogna anche scegliere dei movimenti che si adattano al proprio corpo e alla propria personalità! Non bisognerebbe scegliere mai passi da super star se non appartengono al proprio stile solo per copiare la ballerina famosa. La danza é l’espressione di noi stesse e del nostro mondo!
Qual è la ballerina o il ballerino che ti ha influenzato maggiormente? All’inizio ovviamente Farida Bissinger che, ripeto é la mia maestra. Oggi direi anche Suraya.
Se ti chiedessi di scegliere un accessorio di danza orientale al quale paragonarti quale sceglieresti..? E perché? Direi doppio velo. Loro sono il mio accessorio preferito. È come volare, ma puoi sempre lasciarli e rimanere cn i piedi per terra.
Hai un rito particolare che rispetti prima delle tue esibizioni?
Dedico sempre lo spettacolo alla persona a cui tengo di più.
Francesca Zain
Parlaci in breve della tua passione per la danza orientale. Come è nata questa passione e come ha fatto a diventare qualcosa di più concreto? Come per molte altre è stato un incontro assolutamente casuale, vidi un volantino per strada e pensai: “Carino! Proviamo!” E dalla prima nota che ascoltai in sala (Jalilah’s 5, Stars of Casino Opera, me lo ricordo benissimo!) sentii di essere nel posto giusto e qualcosa risuonarmi dentro. Poi negli anni questa danza è stata mia compagna anche durante periodi per me molto difficili, ho dovuto anche lasciarla per un certo tempo ma sapevo che lei sarebbe stata sempre lì ad aspettarmi, e così è successo! Ed è stato poi un percorso naturale che diventasse qualcosa di più concreto quando ho deciso di condividere la mia passione e i miei studi con altre donne durante i corsi, nonostante io mi senta sempre prima di tutto un’allieva, con tanta voglia di imparare e migliorarmi, mettendomi continuamente alla prova con nuove sfide.
Perché hai deciso di proporre un seminario sulla tecnica dei giri? Cosa desideri trasmettere al BellyDance SummerParty? Adoro i giri, girare è naturale, i bambini e gli animali corrono in tondo per divertirsi, a noi crescendo viene insegnato a non farlo e a temere questa sensazione di “testa fluttuante”. E’ ovvio che per imparare a girare correttamente ci vuole tantissimo impegno ed allenamento, quello che vorrei lasciare alle partecipanti, oltre ad alcuni strumenti per poter esercitarsi tecnicamente nel tempo, è anche una strada nuova da percorrere, un invito ad approcciarsi in maniera diversa a questo mondo, senza paure e sovrastrutture, perdendo anche l’equilibrio inizialmente, ma godendosi con leggerezza quell’istante di follia senza confini che un giro può regalare.
Quale musica non ti stancheresti mai di danzare? Non mi stancherò mai di danzare.. Punto! Danza e stato d’animo sono per me indissolubilmente legati quindi non c’è una canzone in particolare.
Se ti chiedessi di scegliere un accessorio di danza orientale al quale paragonarti quale sceglieresti..? E perché? Direi decisamente il velo perché lo sento legato ad una dimensione magica e “altra” dove anche io amo vivere e perché è leggero e delicato ma allo stesso tempo fiero e mai domabile fino in fondo.
Hai un rito particolare che rispetti prima delle tue esibizioni? Cerco di ritagliarmi un attimo da sola, per concentrarmi, ascoltare il respiro e i muscoli che si preparano alla danza.
Daniela Hunaida
Parlaci in breve della tua passione per la danza orientale. Come è nata questa passione e come ha fatto a diventare qualcosa di più concreto? La mia passione per la danza orientale è nata in seguito alla vista di una danzatrice orientale. Rimasi folgorata dalla sua infinita grazia, dolcezza e femminilità! Cosi’ iniziai a frequentare un corso… Non avrei mai pensato che un giorno questa danza potesse diventare il mio lavoro! Sopratutto che sarebbe diventata un amore così forte, puro ed autentico da cui non sarei più riuscita a distaccarmi.
Al BellyDance SummerParty svelerai i segreti del saidi. Perchè questa scelta? Cosa desideri trasmettere con questa danza? Lo stile che insegnerò è il saidi, uno stile che sento dentro il mio cuore. Secondo me è l’emblema di come forza e radicamento si possano sposare con la femminilità e la grazia.
Qual è la ballerina o il ballerino che ti ha influenzato maggiormente? Wael Mansour per l’eleganza e la leggerezza, Tito Seif e Randa Kamel per la forza e radicamento.
Hai un rito particolare che rispetti prima delle tue esibizioni? Il mio rito é quello di prepararmi ad una performance come se non ne avessi mai fatta una. Cerco di essere un tutt’uno con la musica e di emanare la luce e la passione che ho dentro. Quando sento il calore del pubblico, ecco, vuol dire che il rito ha funzionato!
Che consiglio daresti a chi ti vede come un esempio da seguire? Di imparare ad ascoltarsi dentro e trovare la chiave migliore per esprimere sé stessi durante una performance.
Federica Heléna
Parlaci in breve della tua passione per la danza orientale. Come è nata questa passione e come ha fatto a diventare qualcosa di più concreto? La mia passione per questa disciplina è nata anni fa dalla mia curiosità e dal mio interesse per la cultura e il mondo orientale. Col tempo studiando nella scuola della mia Maestra e addentrandomi in queste danze ho potuto consolidare la mia passione.
Al BellyDance SummerParty insegnerai la danza polinesiana. Perchè questa scelta? Cosa desideri trasmettere in questo seminario? Sono sempre stata affascinata dalle fusioni e contaminazioni nella danza; la cultura polinesiana è ricca di bellezza e significati e merita di essere scoperta e conosciuta. Inoltre mi ritrovo molto nel loro amore per la natura e nella simbologia rappresentata dai testi e dalle coreografie di queste isole. Vorrei trasmettere proprio questo nel mio seminario: l’ energia, la vitalità, la dolcezza, i mille significati simbolici che si intrecciano perfettamente nelle danze polinesiane.
Qual è la ballerina o il ballerino che ti ha influenzato maggiormente? La mia Maestra Daniela Russo Hunaida
Hai un rito particolare che rispetti prima delle tue esibizioni? Ritagliarmi dei minuti da sola per concentrarmi e caricarmi di energia.
Che consiglio daresti a chi ti vede come un esempio da seguire? Consiglierei di esprimere sempre e comunque sé stessi, con il proprio stile e la propria personalità, amando quello che si fa. E facendo soprattutto quello che si ama con passione, impegno e umiltà.
Eva Franzitta
Parlaci in breve della tua passione per la danza orientale. Come è nata questa passione e come ha fatto a diventare qualcosa di più concreto? La mia passione nasce nel lontano 2002, alla fine della mia carriera scolastica decisi di intraprendere un percorso di danza nuovo. Nacque come hobby, ma quando ho iniziato non l’ho più lasciata e grazie anche alla mia maestra e guida Farida Bissinger ne è diventata una passione e in seguito un lavoro! Con lei infatti abbiamo creato un gruppo professionale, ho iniziato il percorso da assistente e in seguito come maestra!
Perché hai scelto di proporre un laboratorio sulla danza in natura? Cosa vuoi trasmettere al BellyDance SummerParty? La mia scelta sul tema della natura nasce dal fatto che negli anni è cresciuta in me la voglia e il desiderio di trasmettere qualcosa in più: di usare la danza come mezzo per dire qualcosa. Per me l’amore e il rispetto per la natura sono fondamentali! Porterò quindi un pezzo del mio mondo, per condividerlo con tutte le ragazze che vi parteciperanno al fine di sensibilizzarle su questo tema!
Qual è la ballerina o il ballerino che ti ha influenzato maggiormente? I ballerini che mi hanno maggiormente influenzato sono i maestri che mi hanno formato, sia nella danza orientale che polinesiana! Per me sono stati delle guide anche spirituali e devo a loro il mio percorso artistico nella sua totalità!
Quale colore preferisci indossare nelle tue esibizioni? Tra i colori preferisco il bianco, l’ho trovo un simbolo di purezza e di eleganza. Mi dona un senso di tranquillità! Molto in tono con la mia anima.
Che consiglio daresti a chi ti vede come un esempio da seguire? Il consiglio che darei per chi volesse intraprendere questo percorso è di utilizzare la danza come mezzo di espressione e comunicazione, perché ci permette di dare tanto se utilizzato nella maniera più giusta e nobile.
Silvia Celano
Parlaci in breve della tua passione per la danza orientale. Come è nata questa passione e come ha fatto a diventare qualcosa di più concreto? La danza ha da sempre fatto parte di me e della mia vita, sin da quando ero nel ventre di mia mamma, anch’essa ballerina. Tutta la mia famiglia è composta da ballerini, per me è sempre stata una cosa naturale studiare e ballare. Dopo tanti anni di danza classica e vari stili moderni, ho cominciato a studiare danza orientale inizialmente affascinata dalla musica e dai ritmi arabi. Da allora non ho mai smesso di praticarla e successivamente l’amore si è ampliato anche verso la cultura e la lingua.
Perché hai scelto di proporre uno stage sulla danza bollywood? Cosa vuoi trasmettere al BellyDance SummerParty? Ho scelto questo stile perché in Sicilia non è una danza ancora molto diffusa e conosciuta, siamo poche quelle che l’abbiamo studiata e che abbiamo il diploma per insegnarla. Inoltre è una danza bellissima, dinamica ed espressiva, che suscita allegria e curiosità e che riceve sempre moltissimi consensi.
Se ti chiedessi di scegliere un accessorio di danza orientale al quale paragonarti quale sceglieresti..? E perché? L’accessorio al quale sono più legata è senz’altro il velo di seta. Lo trovo estremamente femminile, elegante, sensuale, leggero e quando lo uso lo sento come un’estensione stessa delle mie braccia. Mi trasmette una sensazione bellissima, di libertà e armonia.
Quale musica non ti stancheresti mai di danzare? Le musiche cambiano sempre in base ai periodi. La vita dell’artista è in continua crescita e cambiamento e le coreografie variano con esso.
Che consiglio daresti a chi ti vede come un esempio da seguire? Il consiglio che darei è sempre lo stesso. Essere artisti è un dono che ci è stato dato per rendere felici noi stessi e gli altri. Tuttavia, non pensate a dimostrare qualcosa al pubblico, ma ballate per emozionarvi e trasmettere emozioni a chi vi guarda, con serenità, con sentimenti spontanei nel cuore e con tanto amore verso quello che state facendo. Il resto arriva da sé.
Giulia Lanzarotta
Parlaci in breve della tua passione per la danza orientale. Come è nata questa passione e come ha fatto a diventare qualcosa di più concreto? La mia passione è nata nel 2003, quando era ancora una bimba, ed ho iniziato questo percorso con la maestra Chiara Saccomanno che ho seguito fino al 2008, è con lei che ho scoperto il mondo della Tribal Fusion ed è stato subito amore. Da allora mi dedico totalmente a questo stile che più si addice alla mia personalità.
Perché hai scelto di proporre uno stage sul contatto e l’improvvisazione? Cosa vuoi trasmettere al BellyDance SummerParty? Amo fondere più discipline e più esperienze nel mio percorso di insegnante. Questa scelta è dovuta al fatto che spesso l’improvvisazione, cosi come esercizi di contatto, vengono spesso tralasciati, non mettendo in conto che ciò può aiutare le ballerine a lasciarsi andare ed entrare in contatto tra loro.
Qual è la ballerina o il ballerino che ti ha influenzato maggiormente? Sicuramente per quanto riguarda la danza orientale la mia maestra Chiara Saccomanno che stimo tantissimo. Nel mondo della Tribal Fusion e dell’ATS sono tanti i ballerini che mi hanno ispirato. Tra questi Carolena Nericcio, Rachel Brice, Illan Riviere, Piny, Zoe, Violet Scrap.
Hai un rito particolare che rispetti prima delle tue esibizioni? Il mio backstage è sempre molto movimentato, cerco sempre di scherzare e creare un ambiente sano con tutte le mie colleghe, l’ansia positiva è sempre presente ed è questo i bello del nostro mestiere. Pratico molti esercizi presi dallo yoga e dal pilates per ottenere benessere psicofisico.
Che consiglio daresti a chi ti vede come un esempio da seguire? Il mio consiglio è sempre quello di viversi ogni momento danzereccio con serenità e gioco, senza competizione o altro. E di rimanere sempre umili e con i piedi per terra senza dover per forza primeggiare in qualcosa, confrontarsi con tutte le ballerine e con i loro diversi stili e imparare anche qualcosa di nuovo sempre. Siamo tutte eterne allieve.
Se volete conoscere meglio Simona Di Dio, l’Art Director di questo strepitoso evento, cliccate qui!
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