Eleonora Amira/Interviste /4 chiacchiere con.. Serena Ninuphar

4 chiacchiere con.. Serena Ninuphar

Avete mai sentito parlare di danze storiche? Queste danze, forse ancora poco conosciute, oltre ad essere bellissime hanno il potere di trasportarci indietro nel tempo, sopratutto quando eseguito con attenzione ai dettagli. Oggi voglio parlarvi proprio di questa tipologia di danza e voglio farlo con Serena Ninuphar, insegnante, coreografa e ballerina esperta di danze storiche. Pronti ad entrare in questo mondo e a tuffarvi nel passato? 

Eleonora Amira: Tu sei una ballerina di danza del ventre, ma in realtà oggi parliamo anche di un’altra tua passione che è la danza storica. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, vuoi spiegare in breve di cosa si tratta?

Serena Ninuphar: Ciao Eleonora! Sì, sono un’insegnante di danza orientale, ma da molti anni collaboro presso siti archeologici perché la mia passione per l’antichità classica mi ha portata via via a ricostruire le danze storiche. Quando parlo di danze storiche parlo di danza antica romana, danza antica greca ed etrusca

Danza storica

E.A.: Come è nata questa passione?

S.N.: Questa passione non è nata in un dato periodo storico, in verità l’ho sempre avuta, fin da piccola. Infatti ero amante dell’archeologia, della danza, della cultura greca a ed egizia. Poi un giorno molti anni fa vidi uno spettacolo storico all’interno dell’anfiteatro di Sutri e fu l’occasione per pensare di riunire tutte le mie passioni insieme.
Il mio obiettivo era infatti portare gli spettacoli di danza all’interno dei siti archeologici.

E.A.: Quanto tempo richiede la preparazione di una coreografia storica e che tipo di lavoro c’è dietro? Sulla base di cosa riesci a ricreare le ambientazioni fedeli e l’abbigliamento più idoneo?

S.N.: La preparazione di una coreografia storica passa attraverso diverse fasi. Innanzitutto bisognaserena ninuphar

di riferimento trovare reperti del periodo che raffigurino danzatrici e individuare il carattere della danza, a seconda che si tratti di un evento generato durante un banchetto, un funerale, uno dei tanti ludi. Tutte queste variabili sono fondamentali per dare un valido aspetto alla nostra ricostruzione. 
È un lavoro che faccio partendo dagli affreschi vascolari e parietali di ville, tombe. Da tutto ciò che è giunto fino a noi: bassorilievi, statuette con raffigurazioni di menadi, danzatrici, baccanti e musici, proviamo a fare un‘ipotesi ricostruttiva di quello che poteva essere il passo rappresentato.

L’abbigliamento o costume di scena è un abito filologico fedelmente ricostruito secondo i canoni dell’epoca, cucito a mano, adornato e legato con passamanerie dell’epoca rifatte al telaio, rettangoli di stoffa tenuti su e spesso adornati da spille ricreate da artigiani storici. Anche le nostre scarpe da ballo sono artigianali e ricreate da uno o più reperti storici messi a confronto, per far si che abbiamo l’aspetto storico corretto, ma anche la comodità necessaria alla danza.
Manca poi la parte relativa alla musica, che rappresenta un vero problema per noi dato che essa genera emozioni spontanee alla base di ogni danza popolare.
Allora come facciamo? Ci avvaliamo di gruppi musicali che si occupano di ricostruire strumenti antichi con altrettante ipotesi sonore.

E.A.: Hai una compagnia con cui esegui questi spettacoli? 

S.N.: Sì, ho un’associazione culturale e una compagnia di spettacolo (Ninuphar Eventi) con cui facciamo numerosi spettacoli in Italia e all’estero.

E.A.: Che tipo di differenze noti tra la danza del ventre e le danze storiche? Quali delle due danze ti permette di esprimere meglio te stessa?

S.N.: Le differenze fra danza orientale e danza storica sono in primis legate ai costumi, infatti con le danze storiche non possiamo puntare ad ammaliare lo spettatore con i nostri abiti scintillanti, ma dobbiamo colpirlo danzando e recitando allo stesso tempo, suonando e cantando. Nelle danze antiche si possono infatti suonare diversi strumenti musicali: cimbali, nacchere, tamburi, legnetti (claps), sistri, crotali.
I ritmi sono più semplici di quelli orientali, ma ovviamente questo lo deduciamo da nostre ipotesi ricostruttive, perché non possiamo sapere come fossero suonati realmente.
Per alcuni aspetti invece le due danze sono simili perché si balla su musica dal vivo ed è quindi necessario che la danzatrice sappia improvvisare.
Entrambe le danze mi hanno permesso di esprimere me stessa, c’è stato il momento di quella orientale e ora è il momento di quella romana, probabilmente ho un’anima antica

serena ninupar

E.A.A Roma tieni anche dei corsi dedicati a questa particolarissima danza, puoi dire a chi ci legge dove e quando è possibile studiare con te?

S.N.: A Roma abbiamo aperto un corso propedeutico per principianti alla Kledi Dance tutti i giovedì alle ore 20:00. Mentre il livello più avanzato per danzatrici esperte è uno stage mensile che si tiene sempre nella stessa scuola tutti i secondi lunedì del mese alle 20:00.
Naturalmente in questo periodo particolare le lezioni si sono trasferite “online”. Offro corsi privati e gratuiti ed è possibile accederci cliccando qui

E.A.: Occorre avere una preparazione particolare per avvicinarsi a questo stile o tutte le ragazze possono iniziare?

S.N.Partendo dal corso base non è richiesta alcuna preparazione particolare, provvedo io a dare tutti i rudimenti necessari della materia! Per lo stage invece occorre avere basi di danza classica, orientale e popolare o di qualsiasi altra danza di carattere. Inoltre chi partecipa al percorso mensile può essere selezionato per prendere parte ad eventi e spettacoli!

Eleonora Amira: Vorresti dare un consiglio a tutte le lettrici che in questo momento particolare stanno rinunciando alla normalità, alle loro passioni e allo stare insieme? 

Serena Ninuphar: Il consiglio è quello di mantenere attivi i progetti anche se a distanza, cercare di proseguirli. Come ti dicevo io regalo lezioni gratuite e cerco di portare avanti i progetti che avevamo, cosi quando sarà tutto finito saremo pronte. Altro consiglio di spegnere la tv, il bombardamento mediatico ci fa male a livello umorale, piuttosto fate meditazione, yoga, cucinate, pulite, oppure ascoltate la musica che vi piace. Restate attive e pensate positivo, anche se è difficile!

Spero che questa intervista vi abbia permesso di conoscere di più questa arte particolare ed incantevole, ma se avete altri dubbi potrete contattare Serena Ninuphar aggiungendola su Facebook alla sua pagina personale!

 

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