Da quando mi sono avvicinata al mondo della danza orientale mi è capitato spesso di imbattermi in illustrazioni meravigliose raffiguranti le Principesse Disney rivisitate in chiave orientale. Ho cercato per anni la mano di questi disegni.. e finalmente l’ho trovata!
Non so se vi è mai capitato di utilizzare “Pinterest“, è un social network che fa al caso vostro se siete persone creative e con il desiderio continuo di prendere nuove ispirazioni da rivisitare poi a proprio gusto. Uso Pinterest da anni, sopratutto per salvare immagini di danza, gioielli, abiti e un giorno ricordo perfettamente di aver visto un disegno stupendo: Ariel (la Sirenetta) che ballava con il doppio velo. Ho cercato in lungo e largo la disegnatrice di queste Principesse Disney tutte orientali e finalmente l’ho trovata, contattata ed oggi finalmente.. la presento anche a voi!!
Chi si cela dietro queste meravigliose immagini? Sara Manca, una ragazza simpaticissima e veramente talentuosa che oggi ci racconta un po’ questa idea e questa sua fusione di passioni.
Le Principesse Disney di Sara Manca
Eleonora Amira: Ciao Sara!! Toglimi subito una curiosità: quanto tempo fa ti è venuta in mente l’idea di trasformare le Principesse Disney in splendide danzatrici del ventre e sopratutto come ti è venuta questa idea?
Sara Manca: Credo che l’idea mi sia venuta circa nel 2015. A dire il vero è sempre stato il mio sogno quello di creare una serie di disegni a tema Principesse Disney, di cui è comunque pieno il web.
Amo quando gli artisti reinterpretano i loro abiti secondo un tema preciso, per esempio sono una grandissima fan di Claire Hummel e delle sue Principesse Storicamente Accurate.
Cercavo però qualcosa che non si fosse già visto, qualcosa che mi rappresentasse e qualcosa che potesse raccontare una storia, dare un di più alle persone piuttosto che solo un impatto visivo. Così ho pensato: cos’è che a me piace da morire e che mi darebbe la possibilità di giocare con vestiti colorati? Bam! Danza del Ventre!
Studiando danza orientale, inoltre, ho potuto avvalermi di tutti gli insegnamenti della mia maestra per trasmettere, alle persone che posso raggiungere, il mio amore per questa forma d’arte, cercando anche di sdoganare tutti quei clichè a cui la gente è abituata a pensare in riferimento alla bellydance. Quindi l’ho fatto anche come una battaglia personale in difesa di questa danza.
Come nascono queste illustrazioni
E.A.: Che studi hai fatto per arrivare a creare illustrazioni così belle?
S.M.: Non ho fatto studi, sono un’autodidatta, certo questo se vogliamo escludere tutti i preziosi consigli e gli insegnamenti che custodisco gelosamente di disegnatori a cui mi ispiro. Ma soprattutto mi alleno molto e sono consapevole che qualunque sia il mio stile attuale posso sempre migliorare se continuo a lavorare.
E.A.: Quanto ti ha richiesto, in termini di tempo, portare a termine ciascuna immagine?
S.M.: Questa è una bella domanda e l’unica risposta che posso dare è: dipende. Sì perché per esempio, in media, mi ci vogliono un paio di giorni forse anche più, durante i quali cerco riferimenti per gli abiti, studio gli accessori, la resa di un determinato modello di gonna, i dettagli da inserire, la posa, poi tra schizzi preparatori, lineart e colore è sempre un terno a lotto.
Però, ad esempio, Moana l’ho iniziata e finita in un giorno, subito dopo aver visto il film ero così ispirata che sono partita subito in quarta. Quindi, ecco, dipende. Tiana l’ho tenuta in stallo per due anni prima di riuscire a finirla.
La cura del dettaglio
E.A.: Nelle tue illustrazioni si nota una piena cura dei dettagli: ogni principessa non solo è rappresentata nei suoi tratti caratteristici, ma gli accessori a cui le abbini sembrano richiamare proprio la loro storia (ad esempio le ali per Elsa o i doppi veli per Ariel che richiamano il mare, o anche Merida associata alla spada e Belle allo shamadan). Ti sono venuti in mente in maniera spontanea o ci li hai studiati attentamente?
S.M.: Qui è stato facile, perché conoscendo l’argomento sapevo subito che tipo di accessorio abbinare ad ogni principessa. Quando ho pensato a Belle, ho detto subito la parola “candelabro“. Quando progettavo Mulan era doveroso associarle lo stile di combattimento del saidi, anche per richiamare certe scene del film, così come quando pensavo a Biancaneve sapevo fin da subito che volevo uno stile vintage e retrò della prima danzatrice orientale a cui io mi sia mai approcciata (Mata Hari).
Ovviamente per altre l’associazione non è stata così immediata, ho molti altri personaggi ancora da completare e qui entrano in gioco colleghe fidate e amiche bellydancer con cui mi confronto e chiedo consiglio. Ogni tanto due teste sono meglio di una.
E.A.: Quale, tra tutte le principesse che hai creato, ti è più a cuore e perché?
S.M.: Potrei dire Ariel, perché è stata la prima ed è la mia principessa preferita. E’ stata l’inizio di tutto. Però è una domanda troppo difficile, non posso davvero sceglierne una. Soprattutto perché Esmeralda, Pocahontas e Jane sono quelle che ho disegnato con più piacere perché amo quel tipo di stile. Ebbene sì, ho un’anima un po’ tribal anche se ho una base di studi molto classica.
Disegni che prendono vita
E.A.: Tu, oltre ad essere una bravissima illustratrice, sei anche una ballerina e porti la tua danza nei tuoi disegni. Ci sono state volte in cui si è verificato il contrario? Quindi che un tuo disegno ha invece ispirato la tua danza?
S.M.: Si, sì, mille volte sì e sono ancora incredula. Io speravo con tutto il cuore che accadesse, ma quando ho visto ragazze in avrei parti del mondo ispirarsi ai miei design per gruppi cosplay, gare mi è letteralmente esploso il cuore per la gioia.
Poi c’è stata quella volta in cui io e le mie amiche abbiamo organizzato un gruppo per la fiera fantasy che si tiene a Vinci. Abbiamo portato sul palco tutte le principesse con annessa coreografia, è stato un sogno divenuto realtà (io ho fatto Ariel, giusto per essere coerenti).
Oppure l’ultimo saggio di danza che ho fatto con il mio gruppo. Anche la mia maestra ama i film Disney e partendo dalle mie illustrazioni abbiamo creato uno spettacolo molto, molto carino, in cui ognuna di noi interpretava una principessa, fondendo musiche di danza orientale con le colonne sonore originali. E’ stata una delle esibizioni a cui sono più legata. (Facevo Ariel anche qui? Colpevole, vostro onore.)
Come contattare Sara?
Eleonora Amira: Realizzi anche immagini su commissione? C’è un modo per contattarti?
Sara Manca: Certo! E’ il mio lavoro! Ci campo: grazie ai miei disegni ora posso permettermi un delizioso sottoponte zona italsider. Comunque, scherzi a parte, di solito chi lo desidera può contattarmi sulla mia pagina Facebook o Instagram.