L’importanza degli occhi nella danza del ventre
Ormai si sa: nella danza del ventre non si muovono solo i “fianchi”, ma tutto il corpo. Lo abbiamo detto più volte, ogni singola parte del nostro corpo, ma anche del volto, ha un ruolo fondamentale in questa disciplina. Oggi parleremo dell’importanza degli occhi nella danza del ventre e vedremo come usare lo sguardo per esprimere le nostre emozioni, per parlare con il nostro pubblico e per arricchire la nostra danza.
Parlare di sguardo, in questo momento, è stato quasi una conseguenza inevitabile legata al periodo particolare che stiamo vivendo. Viviamo una nuova realtà, dove stiamo imparando a convivere con nuove abitudini, come l’utilizzo della mascherina. Proprio a seguito del mio ritorno in sala e dell’obbligo ad usare la mascherina è emerso da una di voi, sul mio profilo Instagram, un interessante punto di vista: se il sorriso non si vede, siamo costrette a parlare di più con gli occhi. Questa frase mi ha fatto tornare alla mente un’interessante lettura fatta anni fa, proprio sull’uso degli occhi nella danza del ventre.
E così ho deciso di parlarvene, sperando di fornirvi nuovi spunti per la vostra danza!
Gli occhi nella danza del ventre: il contatto con chi ci osserva
In sala o su un palco, a lavoro o nella vita di tutti i giorni, gli occhi sono un importante strumento per avere il primo contatto con il mondo che ci circonda. Per questo è importante usare il nostro sguardo anche per avere questo contatto con le persone che ci osservano mentre danziamo (allieve, compagne, pubblico).
All’inizio di una serata danzante è, per esempio, importantissimo posare lo sguardo sulle persone che sono intorno a noi. I nostri occhi diventano lo strumento principale per salutare silenziosamente tutti coloro che sono presenti in quel momento. Si danza sempre per donare qualcosa agli altri, rendere il pubblico partecipe è quindi il modo migliore che abbiamo per dimostrare che siamo lì per loro, coinvolgerlo e farlo sentire parte integrante di ciò che stiamo creando in quel momento.
Gli occhi nello spazio scenico
Oltre al pubblico, è importante direzionare i nostri occhi anche sullo spazio scenico. Quando siamo sole per capire come muoverci al meglio in quello spazio e quando siamo con altre ballerine per mantenere le giuste posizioni e sentirsi parte di un gruppo.
Alle mie allieve, quando insegno delle coreografie corali, spiego sempre che sono lì come parte di un tutto e possono funzionare bene insieme solo integrandosi tra loro. Per questo inserisco spesso figure in cui si è in cerchio o in coppia. In quei momenti, guardarsi tra loro, è un importante momento di condivisione: aumenta l’energia, la complicità e rende la danza ancora più emozionante per loro e per tutti coloro che assistono allo spettacolo.
Direzionare lo sguardo per guidare il pubblico
Spostare lo sguardo, come si fa con le mani o le braccia, e mandarlo in un punto specifico permette di guidare lo spettatore nella direzione che desideriamo. Si può guardare un punto dello spazio scenico, per interpretare qualcosa che si svolge al di sopra o al di sotto di noi oppure qualcosa di vicino o lontano. O ancora si può guardare una parte del nostro corpo per dare enfasi ad uno specifico movimento, come ad esempio guardare le mani durante una rotazione oppure il fianco all’inizio di uno shimmy.
Guardarsi dentro
L’ultimo modo che possiamo utilizzare per esprimere qualcosa con i nostri occhi consiste nel coprirli o chiuderli. Spesso si può avere la necessità di entrare in contatto con noi stesse per poter caricare di significato quello che stiamo facendo. Durante un tarab o un baladi è frequente vedere ballerine iniziare di spalle o con le mani davanti al viso, a copertura degli occhi. Questo metodo è ottimo sia per sentire (non ascoltare, sia chiaro) meglio la musica, sia per distaccarsi un attimo dal luogo in cui ci troviamo realmente e farci trasportare altrove dalle emozioni.
E voi? Usate già i vostri occhi per arricchire la vostra danza? In che modo lo fate? Lasciate un commento se volete condividere la vostra esperienza e condividete questo articolo con tutte le ballerine a cui volete bene!
Se volete approfondire il discorso, potete leggere “Il linguaggio segreto della Danza del Ventre” di Maria Strova.
Libro che mi ha insegnato parte di quanto abbiamo parlato in questo articolo e che approfondisce nel dettaglio vari aspetti della danza del ventre.
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