Improvvisare nella danza del ventre è essenziale, la danza orientale nasce così. La coreografia è un concetto tutto occidentale della danza, in medio oriente si balla perché qualcuno lo ha tramandato, si balla perché fa parte della tradizione. In occidente non c’è questa forte cultura dell’improvvisazione nella danza, quindi occorre rimediare!
Ecco qualche consiglio da tenere a mente per avvicinarsi all’arte dell’improvvisazione.
Improvvisare nella danza del ventre è fondamentale, se siete ballerine di danza orientale, anche se occidentali, iniziate a familiarizzare con l’improvvisazione, fatela diventare parte di voi e non tornerete più indietro!
Abbiamo parlato, nel post precedente, di come imparare una coreografia (cliccate qui, se volete saperne di più) e vi ho svelato qualche tecnica che uso personalmente per memorizzare passi e sequenze. Tecniche messe a punto sopratutto in fase di preparazione al Festival dell’Oriente (presto un articolo tutto dedicato a questa esperienza)
Inutile dire che proprio in questi giorni ho sentito la mancanza della danza impulsiva, seppur felicissima di ballare con le Hafla Dancers ed imparare le meravigliose e dinamiche coreografie di Elisa Scapeccia.
Oggi andremo quindi nella direzione opposta: se occorre improvvisare che si fa?
Che tecniche ci sono per improvvisare nella danza del ventre?
Il discorso qui si complica un po’. A differenza dello studio coreografico l’improvvisazione, come suggerisce il termine, non prevede una preparazione del pezzo. Come si fa quindi ad improvvisare nella danza del ventre?
Io sono, come più volte accennato, un’amante dell’improvvisazione. Improvvisare è liberarsi, è comunicare, è donarsi unicamente a qualcuno in qualcosa che non si potrà mai più ripetere. Per come vivo io la danza l’improvvisazione ne è l’espressione massima, consiglierei a chiunque di sperimentare questa forma artistica anche e sopratutto per non trovarsi in difficoltà quando improvvisare un brano di danza del ventre è l’unica alternativa possibile: la vostra musica non va’, la pennetta non viene riconosciuta, avete dimenticato il cd a casa (anche se per evitare errori simili potete scaricare la checklist presente su questo articolo) oppure i musicisti eseguono un pezzo inatteso.. non facciamoci trovare impreparate!
Come si può improvvisare nella danza del ventre?
Occorre partire da una base di forte tecnica, questo è l’unica verità. Seppur l’improvvisazione vada sperimentata fin da subito a lezione e durante gli allenamenti, per eseguirla invece in pubblico occorre avere una grande padronanza dei movimenti e della tecnica.
Senza tecnica si rischia di ripetere dei movimenti di base che potrebbero non rapire l’osservatore, potrebbero annoiare e far pensare che si stiano eseguendo movimenti a caso, per quanto impulsiva ed istintiva, ogni singola mossa va pensata sul momento ed eseguita alla perfezione.
Un altro elemento fondamentale nell’esecuzione di un’improvvisazione è la sicurezza in sé stesse. Entrare sul palco o in un locale intimorite non è il modo migliore per improvvisare. Occorre sentirsi sicure, totalmente nella parte e pronte a seguire ciò che la musica, ma soprattutto l’anima suggeriscono.
Queste due componenti sono molto importanti per improvvisare nella danza del ventre: tecnica e sicurezza. Già con queste due si possono ottenere buoni risultati nella performance. Per essere però totalmente coinvolgenti dovete coinvolgervi voi per prime.
Mi spiego, io personalmente la vivo come un’espressione del mio essere e pertanto mi ispiro al mio stato d’animo per far uscire i movimenti. Penso a qualcosa e quel qualcosa lo trasformo in danza.
Vi suggerirei di fare lo stesso.
A cosa pensare mentre si improvvisa?
Dicevamo che per coinvolgere occorre coinvolgersi. In che modo? A che bisogna pensare mentre si balla? Il mio parere a riguardo è che meno si pensa e meglio è!
Sicuramente bisogna sentire in sé qualcosa di talmente grande da non poterlo contenere, da doverlo esternare. Quando la danza si vive in questo modo diventa espressione.
Alle mie allieve suggerisco sempre di provare in questo modo le prime volte: pensare a qualcosa che vi emoziona (una persona, una situazione, un’esperienza) e iniziare a danzare lasciandosi pervadere da ciò che quella persona, situazione o esperienza crea in sè.
Vi fa sorridere? Sorridete! Vi fa piangere? Piangete!
Assecondate le emozioni, trasformatele in danza. Oltre ad essere credibili, ad emozionare, inizierete ad emozionarvi e la danza sostituirà, quando vorrete, le vostre parole.
Ricorderò sempre quando ballai in un locale un pezzo con le bolas su un brano che mi stava particolarmente a cuore, pensando a mio padre. Nessuno sapeva a cosa stessi pensando, terminato di ballare, alzai gli occhi al pubblico e vidi gli occhi lucidi di alcune persone. Quello per me significò tutto.
Una volta in grado di esternare le emozioni associandole a qualcosa, riuscirete anche ad esternarle a comando, un po’ come gli attori. Ci vuole solo un po’ di pratica!
Un pensiero da non fare è: che passo faccio adesso? Se ci metto questo ci starà bene?
Dovrete prendere decisioni nell’immediato e farlo con determinazione, senza indugiare. Nel momento in cui pensate ad un passo interrompete la magia: l’espressione del viso cambia e il corpo di conseguenza si irrigidisce, il risultato? Sarà evidente che la vostra è un’improvvisazione e che in quel momento avete avuto un “buco” creativo. Seguite l’istinto, seguite la musica, non lasciatelo neanche immaginare che ciò che state facendo è improvvisato!
Abbiamo quindi visto a cosa pensare, a cosa non pensare, abbiamo capito che la tecnica e la sicurezza sono importanti; abbiamo analizzato tutti gli aspetti che possiamo controllare di un’improvvisazione.
Passiamo ora a capire l’altra metà dell’improvvisazione, quella che non possiamo controllare: la musica.
Nella migliore delle ipotesi la musica la conosciamo e dobbiamo solo improvvisare su un brano che ci è familiare.
Improvvisare su una musica che si conosce
Questo genere di improvvisazioni è il mio preferito. Scelgo un brano che adoro, che
conosco dal primo all’ultimo accento, di cui conosco le sfumature, le variazioni, i virtuosismi e mi lascio trasportare solo da ciò che mi suggerisce in quel momento quella canzone. La performance varia di volta in volta perché non sempre l’istinto suggerisce un passo, non sempre ho voglia di usare lo stesso accessorio, non sempre ho lo stesso umore.
Ed è questa la magia dell’improvvisazione, noi, la musica e mille modi di ballarla diversi.
Se scegliete di danzare improvvisando su un brano, imparatelo bene! Studiatene il significato (come ho già spiegato qui), studiatene sopratutto i ritmi e le variazioni tra melodia e percussioni, così da rispettare gli accenti, la morbidezza di alcuni strumenti ed i silenzi.
Improvvisare su una musica che non si conosce
Ecco, qui il discorso di complica un po’. Se improvvisare nella danza del ventre con musica che si conosce prevede due variabili e una costante che è la musica, qui è tutto variabile: noi, il nostro stato d’animo e la musica. Spaventa a vederla così un’improvvisazione, ma avete idea di cosa significhi ballare con musica dal vivo o su un qualcosa che non si conosce? Adrenalina ed energia a scariche continue!
Se non lo avete mai fatto vi consiglio almeno una volta nella vita di provarlo: non si comunica solo con il pubblico, ma anche con i musicisti e sopratutto con sé stesse. Naturalmente è un livello ancora più difficile di improvvisare questo e tuttavia esistono dei modi per capire ciò che il musicista sta per fare: è necessario avere un’ottima conoscenza dei ritmi, saper riconoscere le “chiamate” e avere ben chiara la struttura di alcuni generi specifici. Non parleremo (per non andare fuori topic) di questo, ma presto arriveranno moltissimi approfondimenti su questo tema, sui ritmi e sulle strutture musicali.
Per ora iniziate a sperimentare l’improvvisazione su brani che conoscete, come “compito per casa” iniziate a sperimentare l’improvvisazione su dei brani che vi piacciono, che vi stanno a cuore e che vi permettono di esprimervi. Fatelo ora, fatelo domani, ripetetelo tra qualche giorno. Cercate di variare gli accessori usati, ma anche l’umore ed i pensieri.
Vedrete subito due cose:
1) non sarete mai uguali alla volta precedente
2) sarete sempre più sicure nella vostra esecuzione
Sperimentate, improvvisate, lasciatevi trasportare e divertitevi!
Buona danza!
2 risposte
Bellissimo post Eleonora!
Io amo l’improvvisazione, penso che dia alla danzatrice un senso ancora più grande di libertà, perché ci si può lasciar andare alle emozioni del momento. Ti lascia lo spazio per interagire con i musicisti e/o con il pubblico e di goderti il momento, senza dover continuamente pensare ai passi della coreografia.
Io credo, che chi una volta abbia trovato il gusto di ballare improvvisando, non né può più fare a meno 🙂
un caro saluto e buona danza
Simone Gerstgrasser
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Mi trovi perfettamente d’accordo con te, Simone! Grazie per aver condiviso il tuo pensiero, a presto <3 Un saluto!