Guadagnare con la danza del ventre

Guadagnare con la danza del ventre? Sì, ma..

 

Siete intenzionate a far diventare la vostra danza un lavoro? Vi hanno chiesto di esibirvi per una festa o un evento e non sapete che retribuzione chiedere? Oggi parleremo di danza e soldi. Cosa è giusto, cosa è sbagliato ed i modi migliori per guadagnare con la danza del ventre.

Una premessa doverosa

Prima di addentrarci in questo tema “caldo”, vorrei però fare una doverosa premessa. Non avvicinatevi alla danza con l’intento esclusivo di fare soldi. La danza deve essere una passione, deve coinvolgervi, entusiasmarvi. Potete iniziare questo percorso sapendo che un domani potreste, con studio, dedizione e competenze, diventare ballerine professioniste o insegnanti e quindi guadagnare con la danza del ventre. Il percorso è però lungo, faticoso e pieno di sacrifici. Arrivare al guadagno danzando deve essere una conseguenza naturale del vostro percorso, non il fine primario con il quale vi avvicinate alla danza!

Improvvisarsi ballerine o insegnanti è possibile, ma ne va della credibilità personale. Presto ci si potrebbe ritrovare senza allieve e senza serate, venendo etichettate come “incompetenti”. Non è il massimo, meglio evitare!

Guadagnare con la danza del ventre

Ad ogni modo se ballate danza del ventre sappiate che, se non è già successo, succederà! Arriverà il momento in cui vi verrà posta la fatidica domanda: “Ma non è che balleresti al matrimonio di “nomedelparenteoamicoascelta”?” guadagnare con la danza del ventre

oppure “Quanto ti prenderesti per ballare in questa occasione?”. So, perché è successo anche a me, che quando si ricevono queste domande e si è alle prime armi inizia a scendere il sudore freddo dalla fronte.

Io la buttavo sul ridere e rispondevo “Ma nooo, è troppo poco che ballo, non posso esibirmi”. Beh dopo 4 o 5 anni di studio questa scusa non regge più! Prima o poi dovrete fare i conti, in tutti i sensi, con queste domande e prepararvi per rispondere nella maniera più professionale possibile. 

Come iniziare

Premesso che se non vi sentite all’altezza o non ne avete voglia non c’è bisogno di ballare a forza, fatelo solo se vi va. È sufficiente non danzare, l’ho fatto anche io agli inizi. Ringraziate per l’interesse e dite in tutta sincerità che non vi sentite ancora pronte. Arriverà il giorno in cui il non sentirsi all’altezza si trasformerà in coraggio e voi non solo vi sentirete pronte a danzare, ma non vedrete l’ora di farlo. Spesso si comincia per parenti ed amici, io ho iniziato così e vi consiglierei di fare lo stesso. Loro lo vedranno come un regalo e per voi il regalo sarà ricevere indietro la loro ammirazione. 

Se vi capita un’occasione dove sarebbe bello danzare (un matrimonio, un battesimo, un compleanno) proponetelo voi o, se ve lo chiedono, accettate serenamente. I vostri parenti ed amici saranno felicissimi di vedervi ballare. 

La mia prima esibizione da sola e fuori da un contesto di spettacolo o saggio di fine anno è stata nel 2012. Era il battesimo della mia prima nipotina. Ricordo bene l’emozione che ho provato danzando per lei. E per tutti i parenti ed amici presenti.

All’epoca non ero in grado di quantificare il mio operato in termini economici e quando, terminata l’esibizione, una persona presente in sala mi chiese quanto prendevo per uno spettacolo simile mi trovai in difficoltà. Non ero abituata, mi emozionai e risposi che non sapevo quanto prendermi, lasciando correre così quella proposta con imbarazzo. 

Dopo quella serata ne sono seguite altre ed ammetto che a volte, specie all’inizio, mi sono esibita gratuitamente in un locale di amici. È sbagliato?

Serate gratis: si o no?

È difficile stabilire cosa sia giusto o sbagliato. C’è chi sostiene che sia giusto non chiedere remunerazione per danzare, io non sono d’accordo con questa scuola di pensiero, ma ci sono delle eccezioni. 

Per me è normale e quasi scontato danzare gratuitamente in alcune circostanze

 – serate di beneficenza 

 – serate in cui desidero farmi conoscere o sponsorizzarmi

 – serate che possono essermi utili per fare esperienza (ne sono ammesse veramente pochissime)

Queste sono, a mio avviso, le 3 situazioni in cui non richiedere compenso è giustificato. Occorre però porre tanta attenzione perché da qui a farsi “sfruttare” il passo è breve. Ci sarà sempre il locale che con voi guadagnerà qualcosa e vi potrebbero proporre serate gratuite. Occhio! Questa proposta porta vantaggio solo a loro. 

Vediamo perché: se una persona vi vuole far danzare in una serata significa che ha notato in voi qualcosa. Riconosce la vostra bravura ed il talento. Sa per certo che mettendovi nel suo locale porterà un valore aggiunto al locale stesso. Voi ai vostri livelli non ci siete arrivate per caso, avete investito il vostro tempo ed il vostro denaro nello studio, nella formazione, avete risparmiato soldi per acquistare gli abiti più belli e gli accessori migliori. A fronte di questo, una persona che vi chiede di danzare gratuitamente non vi sta rispettando, quindi fatelo presente senza timore. 

Ma come stabilire quanti soldi chiedere? Quanto si può guadagnare con la danza del ventre?

Come scegliere il compensocome guadagnare nella danza del ventre

Non aspettatevi incassi da capogiro! Il compenso da richiedere va calcolato, con onestà, su 3 fattori di base:

1) lontananza del luogo dell’esibizione e costi da sostenere per raggiungerlo

2) minuti di esibizione richiesta e numero di cambi abito necessari

3) tipo di evento e numero di serate accordate 

Vediamoli uno ad uno. 

Se chiedete solamente il rimborso spese il punto uno deve essere totalmente coperto. Conteggiate quindi i km, il costo della benzina ed eventuali pedaggi. 

Se volete invece anche guadagnare con la danza del ventre qualcosa, oltre che rientrare con le spese, dovete valutare attentamente anche i punti 2 e 3. Non potete richiedere lo stesso compenso se ballate 5 minuti e avete solamente un cambio o se ballate per 30 minuti e avete 3 cambi. Tutto va adeguato al tipo di esibizione che offrite. Valutate anche se vi viene richiesto un accessorio piuttosto che un altro. Il velo ha una facilità di trasporto più alta rispetto ad un candelabro (giusto per fare un esempio).

Infine calcolate il tipo di evento, sia per il tipo di preparazione che per i pezzi che proporrete: una serata standard in un ristorante non può avere il medesimo costo di un matrimonio. Una serata singola dovrebbe avere un costo più alto rispetto ad una serie di serate accordate per una stagione intera. 

Pronte?

Siete pronte per iniziare a guadagnare con la danza del ventre! Seguite pure questi suggerimenti ed andrete sul sicuro, ma non dimenticate che senza passione la danza non remunera. Non credete?

 

2 risposte

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