La danza del ventre nasce come danza tradizionale usata in antichità a scopi celebrativi ed anche religiosi e non, come spesso si pensa, per intrattenimento.
Il nome con i quali siamo soliti chiamare questa danza è un nome che le è stato attribuito dagli occidentali. Nel XIX secolo si recavano per le prime volte in Oriente assistendo a queste rappresentazioni folkloristiche ed erano proprio il ventre e i movimenti dell’addome a catturare l’attenzione.
Non è sbagliato chiamarla così, ma forse un po’ riduttivo. Pur essendo il ventre centrale per questa danza, anche a livello simbolico (basti pensare che veniva celebrata la Dea Madre con queste danze e quindi anche la fecondità e la femminilità), non è l’unica parte che si muove! Ogni singola parte del corpo richiede attenzione in fase di studio, dal collo ai capelli, dalle mani alle spalle, dalle gambe ai piedi.
Lo stile della danza orientale non è unico, ma ha subito tantissime contaminazioni. Pur non nascendo come arte d’intrattenimento, nel corso del tempo ha assunto (per fortuna, aggiungerei!) anche questo valore. Inizialmente non c’erano accademie di danza del ventre, non c’era uno studio di passi codificati o rigide sequenze coreografiche. essa veniva tramandata da generazione a generazione e personalizzata in base ai luoghi dove veniva eseguita.
Furono le popolazioni nomadi ad apprendere quest’arte e a diffonderla nel mondo conferendole l’attuale significato.
Le nomadi danzavano per guadagnare e guadagnando viaggiavano e continuavano a danzare. Questo permetteva loro di fondere la loro danza con quelle locali. Se oggi dobbiamo un grazie è sicuramente a loro, le nomadi del deserto conosciute come “ghawazee”, le prime divulgatrici di questa splendida arte!
Con il tempo la diffusione ha fatto si che la danza orientale si avvicinasse di più all’idea occidentale di danza, non più solo improvvisazione, ma anche riproduzione di sequenze coreografiche. La prima ballerina che introdusse il concetto di danza coreografica fu Badia Masabni, una ballerina libanese che realizzò anche il primo locale di musica tradizionale egiziana, il “Casino Opera”. E da lì, è nato tutto.
La distinzione tra danza popolare e danza coreografica scinde ancora due dei fondamentali stili della danza del ventre: la prima nota con il nome “Raqs Baladi” e la seconda invece come “Raqs Sharqi”, entrambi si studiano per evitare di confonderli e per evitare di andare contro una tradizione antichissima. Gli stili attuali non si esauriscono a questi due, la danza del ventre abbraccia molte culture diverse da cui nascono contaminazioni differenti e bellissime.
Sai che la danza del ventre può anche portare tanti benefici a chi la studia? Vediamone alcuni!