4 chiacchiere con… Martina Tellini
Tornano le interviste danzanti e oggi ho il piacere immenso di fare 4 chiacchiere con la strepitosa ed “esplosiva” Martina Tellini! Non servono presentazioni per lei: artista eccezionale, conosciuta a livello internazionale, con uno stile unico, inconfondibile e in grado di rapire completamente l’attenzione di tutti coloro che la vedono danzare.
Ho avuto il piacere immenso di studiare con lei all’inizio del mio percorso nella danza del ventre e custodisco ancora un ricordo meraviglioso di quella formazione. Volete conoscerla meglio? Allora iniziamo subito, quindi, la nostra super intervista a Martina Tellini!
Martina Tellini e il suo posto nell’universo
Eleonora Amira: Inizio sempre con una domanda semplice, ma che mi permette sempre di capire molto della persona con cui parlo.
Come è nata la tua passione nei confronti della danza del ventre? Hai mai avuto un “piano B” rispetto alla danza?
Martina Tellini: La prima domanda ha una risposta semplicissima quando ho incontrato questa danza non ho potuto più farne a meno, non so spiegarlo esattamente. È come fosse diventata subito una parte di me, mi viene naturale e ne ho fatto un lavoro semplicemente perché non volevo fare altro, mi piace tutto quello che ci gravita intorno è come se avessi trovato il mio posto nell’universo.
Ne sono innamorata anche nei momenti di grande stanchezza penso di essere immensamente fortunata perché nella vita faccio ciò che amo e questo “mondo” mi ha permesso di incontrare tantissime persone viaggiare aprire la mente e conoscere un’ infinità di culture.
Sono stata proprietaria di un negozio e fashion designer per anni, questo che era per me il piano B l’ho lasciato per la Danza, perché la vera fortuna nella vita è alzarsi la mattina ed essere felici, le cose vanno fatte al 100% e anche una passione cosi grande va coltivata: la danza richiede impegno e tempo, e ho voluto credere in me e nei miei sogni, senza limiti.
E.A.: Sei una delle ballerine “storiche” del nostro settore e ho avuto la fortuna di danzare e conoscere la tua arte quando hai tenuto una classe a Roma. Rimasi impressionata dal tuo stile energico e dalla tua carica positiva. Cosa ti rende così?
M.T.: Mi sono sentita dire spesso il “Tellini Style” non ho mai davvero riflettuto su questa cosa, mi ha fatto anche sorridere quando l’ho sentito e allo stesso tempo piacere ovviamente, ma in realtà ho solo appoggiato il mio modo di sentire e vedere la danza sia durante le esibizioni sia durante il processo coreografico.
L’energia è una mia caratteristica di vita in generale me la porto dietro sul palco, sono della convinzione che non servano molti artefatti per trasmettere alle persone qualcosa, alla base di tutto c’è la capacità di lasciarsi andare e mostrarsi per quello che si è, senza tante maschere ognuno ha la propria energia. Dico sempre che la mia è esplosiva, non mi fermo mai! Amo ballare e sono un’entusiasta in generale e questo è quello che voglio portare nelle mie esibizioni.
E.A.: Danzando e insegnando da molti anni, hai modo di confrontare l’evoluzione della nostra danza nel tempo. Come pensi sia cambiato lo scenario della danza del ventre dai tuoi inizi ad oggi?
M.T.: Quando ho iniziato a danzare c’erano tantissimi eventi e molte possibilità di studio, ritengo di essermi approcciata a questo mondo in un periodo molto florido da questo punto di vista.
Tralasciando il periodo attuale legato alla pandemia, la differenza che ho notato negli anni è stato il passaggio da una gran voglia di studiare imparare migliorarsi e incrementare le proprie conoscenze a -spesso anche se non sempre- la tendenza a voler solo emergere (non che sia sbagliato ma dovrebbe correre di pari passo alla voglia di migliorarsi).
Se pensiamo alla danza oggi aprendo i social si vedono sempre e solo le stesse cose ripetute da quasi tutti, ci sta anche un pò di leggerezza ma quello che voglio dire che mi sembra esserci un abbandono totale della qualità a favore di quello che funziona meglio nel mercato. Faccio io una domanda ai lettori secondo voi online vince sempre la qualità o a volte è più importante una buona impaginazione ed un buon marketing manager dietro?
Dopotutto da un video sicuramente vediamo il meglio di noi la registrazione ci permette di cancellare gli errori, pensate davvero che la danza possa essere solo questo?
E.A.: Intanto rispondo io, ma sono curiosissima di conoscere anche il vostro punto di vista. Concordo in pieno con Martina, ma lavorando nel Marketing, oltre che nella danza, non posso nascondere l’importanza di una corretta comunicazione. Danzare bene è la base, ma senza una buona comunicazione.. chi può venire a conoscenza della nostra arte?
Il marketing non è la sostanza, ma solo la comunicazione della vostra sostanza (secondo me)
Voi che ne pensate?
La danza e la pandemia
Intanto proseguiamo con le domande, accennavi alla pandemia. Come è cambiato il tuo modo di vivere la danza a seguito di questo evento?
M.T.: Il mio modo di vedere la Danza è stato in pausa per un periodo perché, semplicemente si è fermato tutto. Da essere sempre in giro a sempre a casa, da non dormire a dormire troppo, da avere un continuo stimolo artistico a nulla, da vivere sommersa di impegni a poter ragionare sulle lunghe distanze.
La mia vita in questi due anni è cambiata radicalmente, quindi in dei momenti mi sono sentita priva di energia e di creatività. Troppo presto per dirti qualsiasi altra cosa in fin dei conti ne stiamo uscendo ora. La cosa di cui sono certa che ora stiamo passando un periodo di transizione e dobbiamo dare tempo alle persone di ritrovare i giusti stimoli.
Direi che più che un cambiamento in questo momento vivo un’evoluzione, una cosa che senza dubbio ho cambiato è l’approccio con le persone, ho voglia di fare moltissimo, ma in contesti scelti.
I viaggi intorno al mondo…
E.A.: Prima del covid hai infatti avuto modo di viaggiare tantissimo con la danza, quale viaggio e quale meta ti ha lasciato di più il segno?
M.T.: Ogni posto che ho visitato mi ha lasciato qualcosa partendo da questo e senza fare la lista della spesa direi senza dubbio che la prima volta in Egitto mi ha completata vedere con i miei occhi, vivere la Danza dove è nata sicuramente mi ha cambiata ed è una esperienza che invito tutte a fare. C’è qualcosa di magico nel vivere questo che io chiamo amore nel suo contesto.
Ho avuto anche la possibilità di insegnare ad Ahlan wa sahlan al Cairo, che emozione incredibile, direi quindi che l’Egitto sia il posto che mi ha più “segnata” come dici tu. Anche se davvero molti paesi e culture che approcciano alla stessa passione in maniera completamente diversa mi hanno permesso di crescere moltissimo sia come insegnante che come ballerina.
E.A.: Da insegnante, che differenza hai notato tra le ballerine e studentesse italiane e straniere?
Ci sono degli atteggiamenti positivi che hai notato e che puoi condividere per ispirare chi ci legge?
M.T.: La differenza che ho trovato che all’estero la Danza viene vista come un lavoro e non come hobby per questo gli viene dedicato molto tempo, c’è una totale dedizione in alcuni casi, cura del dettaglio dell’abito del trucco della coreografia della tecnica, la voglia di crescere migliorarsi è così grande che non esistono scuse e non ci si risparmia mai: si lavora anche 8 h al giorno si partecipa a tutti gli eventi e se possibile si danza sempre.
Senza fare paragoni con le ballerine italiane dico solo che questa voglia irrefrenabile di raggiungere i più alti obiettivi può essere preso ad esempio per migliorarsi. Aggiungo che tra le ballerine di altri paesi esiste anche un’altissima stima e si tende sempre a farsi da spalla nel mondo, una sorta di cameratismo come fosse un onore avere eccellenza provenire dal proprio territorio forse da noi, mi permetto di dire non è sempre cosi ed è un peccato perché abbiamo moltissima qualità anche in Italia.
…e quelli nel tempo!
E.A.: Oltre alla danza orientale, parte del tuo percorso artistico, include le danze storiche. Come è nata questa passione e che sensazioni provi a confronto della danza del ventre quando danzi durante eventi di rievocazione storica?
M.T.: Grazie per avermi fatto questa domanda! Allora prima di tutto, quindi anche della Danza Orientale, sono un rievocatore. Con mia mamma abbiamo un’associazione storico culturale che è stata fondata nel 2002 che si chiama IL LAURO di cui sono Presidente, che si occupa di Danza Rinascimentale del 400’ e 500’ danze Nobili e Popolane. Sono danze fedelmente ricostruite basate su trattati storici, con un’accurata ricerca anche per quello che riguarda costumi e acconciature che nel nostro caso si ispirano ai quadri dell’artista biturgense Piero Della Francesca. Abbiamo poi spaziato il nostro repertorio con country dance Irlandesi e bourre Francesi. Abbiamo diversi appassionati che partecipano attivamente nel gruppo, la Danza storica infatti non è per solisti, ci ritroviamo puntualmente per le prove che sono aperte a tutti gli appassionati come noi.
Amo tantissimo questa parte di me, la parte dell’artista di strada, diciamo che la differenza è che nella Danza Orientale sono conosciuta come Martina Tellini, insegnante e ballerina, mentre la Rievocazione Storica è anche uno Style of Life nel momento in cui metti il tuo costume e scendi in piazza sei un personaggio non hai il tuo nome ti cali in una parte, che a me viene naturale. La vera bellezza è l’interazione sia con gli altri artisti che con il pubblico questo decisamente mi fa sentire viva. Ci trovate su Instagram se siete curiosi ILLAURODANZE.
E.A.: C’è un evento, da danzatrice, a cui sei più legata e che ti è mancato particolarmente quando non si poteva danzare?
M.T.: Non c’è un evento che mi è mancato in particolare, ma tanti. Mi è dispiaciuto non poter portare avanti il mio festival, lo Yalla Raqs, un po’ per tutto il lavoro e tempo che ci ho dedicato in questi 10 anni, ma sono sicura che torneremo più forti di prima e stiamo già lavorando alla prossima edizione 2023. Diciamo che mi sono mancati gli eventi dal vivo in generale, l’adrenalina e la voglia di fare sempre meglio, questo si mi è mancato.
Il consiglio di Martina
E.A.: Cosa consiglieresti a chi ti vede come un esempio da seguire e decidesse di intraprendere il tuo percorso?
M.T.: Non è tutto oro quello che luccica, direi questo, direi che il percorso che si vuole intraprendere richiede costanza, impegno, dedizione, capacità, talento, ma anche tanta intelligenza, rispetto e una buona dose di fortuna. Il mio percorso è stato pieno di soddisfazioni, ma anche di tante rinunce.
Consiglierei di non arrendersi di fronte agli ostacoli perché ce ne sono e ce ne saranno, di credere in se stessi perché la propria forza è quella di essere autentici e diversi quindi di prendere esempio dagli altri ballerini, ma non diventarne una copia e di mettere passione e amore in quello che si fa.
Concludo con una frase che mi appartiene molto da buona sognatrice: non permettete mai a nessuno di rubarvi i sogni. La vita è una sola, se credete in qualcosa e quella cosa vi rende felici fate tutto ciò che in vostro potere per realizzarla, andate a prendervela.
Eleonora Amira: Grazie per il tuo tempo Martina, per le chiacchiere, per la tua energia che arriva anche a distanza. Ora vorrei far capire veramente a tutti che forza sei e per farlo, secondo me, il modo migliore è studiare con te! Chi lo desidera come può contattarti?
Martina Tellini: Chi volesse studiare con me può farlo dal vivo, nella città dove insegno, Sansepolcro (AR) in Toscana. Ma può anche contattarmi per lezioni workshop di gruppo o individuali. Online organizzo lezioni private, da concordare.
E se mi seguite sui social troverete anche informazioni sugli eventi che ho in programma, anche organizzati da me, come:
✨ Summer Intensive 2022
✨ Yalla Raqs Festival 2023
Potete scrivermi una mail a: tellinimartinadanza@gmail.com e seguirmi su Instagram e Facebook!
No Comments