Conoscere la musica araba è, per ogni ballerina di danza del ventre, un elemento imprescindibile: serve per imparare a danzare meglio, con più consapevolezza e senza fare errori di stile.
Per questo motivo oggi voglio condividere con voi alcuni consigli per imparare a conoscerla meglio!
Sfatiamo subito un mito: la musica araba non è tutta uguale. Mi capita spesso di sentire questa affermazione e, prima di studiarla, lo pensavo anche io. Ad un orecchio non allenato può effettivamente sembrare così. Quando si inizia ad ascoltare con attenzione questa musica e si inizia a studiarla, però, ci si accorge subito della varietà di sfumature che la compongono.
Considerando che ogni stile ed ogni area geografica ha la sua musica, imparare a distinguere queste sfaccettature è un passo fondamentale per migliorarsi nella propria danza.
Qualche tempo fa, sulle storie Instagram, avevo parlato proprio di come iniziare a studiare la musica araba.
Oggi ho deciso di racchiudere tutti questi consigli anche sul mio blog e metterli a disposizione di tutti coloro che sono interessati ad entrare in questo mondo.
Iniziamo dal primissimo elemento che ci aiuta a distinguere un brano da un altro: i ritmi.
I ritmi nella musica araba
Per iniziare a studiare e comprendere questa musica è importante soffermarsi sullo studio dei ritmi.
I ritmi arabi sono formati da due suoni principali: il dum e il tak. La combinazione di essi e la variazione del tempo di esecuzione genera una serie di ritmi distinti.
La difficoltà è proprio quella di distinguere la combinazione e il tempo di questi dum e tak.
Se non avete molta dimistichezza con i ritmi, per iniziare a studiarli potete utilizzare alcuni miei video. Sul mio canale YouTube trovate una playlist che ho creato per voi dedicata alla spiegazione dei principali ritmi della musica araba.
Una volta studiato il ritmo base, avrete già un importante elemento per distinguere uno stile di musica da un altro.
Ma il ritmo non è l’unico elemento che ci permette di avere informazioni sul brano che stiamo ascoltando. Un altro elemento importantissimo da osservare è la struttura.
La struttura
Alcuni brani si distinguono, oltre che per i ritmi, anche per la loro struttura. Avrete sicuramente fatto caso che i baladi iniziano quasi sempre con l’assolo di uno strumento melodico e segue un botta e risposta di percussione e melodia. È un caso? Naturalmente no, quella è proprio la struttura del baladi.
Ogni stile ha la sua struttura e presto parleremo anche di quello, ma tenete già a mente, da subito, un’informazione importante: non tutti i brani appartenenti allo stesso stile presentano necessariamente la stessa struttura. Questo è tanto più vero quanto più è moderno il brano. Soprattutto con la musica pop i musicisti tendono a stravolgere lo schema originale, pur ispirandosi ad un brano “classico”, per personalizzarlo e renderlo più unico. Questo rende un po’ più difficile distinguere un brano da un altro, penserete, ma esiste un altro elemento che ci può venire in aiuto: gli strumenti musicali.
Gli strumenti della musica araba
Ogni area geografica ha la sua musica, ma anche degli strumenti che sono tipici -più di altri- di quella determinata zona. Riconoscere uno strumento, all’interno di una canzone, è quindi un altro validissimo elemento che ci aiuta a riconoscere una musica araba, soprattutto se combinato al riconoscimento dei ritmi e della struttura. Per imparare a riconoscere gli strumenti musicali ci può può essere d’aiuto anche la tecnologia: sapevate che YouTube o Alexa possono farvi scoprire nuovi strumenti?
Youtube raccoglie migliaia di video di musicisti che eseguono brani in solo con degli strumenti specifici: provate per credere! Fate una ricerca cercando, ad esempio, “mizmar suono” e guardate quanti video ci sono di musicisti che suonano quello strumento. E ora, proprio come avete fatto con il mizmar, divertitevi a cercare tutti i suoni degli strumenti che siete curiose di ascoltare.
Un “gioco” simile è possibile farlo anche con Alexa, se avete questo dispositivo provate a chiederle, ad esempio, “Alexa, che suono ha l’oud?” e potrete ascoltare la riproduzione di un breve estratto musicale eseguito con quello specifico strumento. Alexa dispone di una vastissima libreria di suoni e strumenti, non solo della musica araba.
Non solo tecnologia, ma anche i libri possono aiutarci a studiare la musica. Un libro sulla musica che personalmente adoro, non solo per studiare la musica araba, è intitolato “MUSICA: la storia illustrata” della Gribaudo. Oltre ad essere un libro da collezione, è anche molto utile perché ricco di informazioni sulla storia e sull’evoluzione della musica: è ricco di spiegazioni e illustrazioni, foto e infografiche.
Se volete dei dettagli aggiuntivi su questo libro, trovate delle Storie (nella sezione “Books” del mio profilo instagram) in cui ne parlo meglio e lo sfoglio insieme a voi.
Come avrete intuito, da questi semplici consigli, imparare la musica non è immediato: serve tempo e studio, ma il segreto vero è solo uno: ASCOLTARE.
Ascolto
Ascoltate tanta musica. Youtube, Spotify e Amazon Music, sono solo alcune delle piattaforme con le quali accedere a tantissima musica e, soprattutto per la musica araba che probabilmente conosciamo meno, sono un ottimo aiuto per scoprirne sempre di nuova. L’ascolto continuo e costante è veramente il modo migliore per riuscire ad entrare meglio in queste melodie e distinguerle.
Probabilmente all’inizio i ritmi vi sembreranno tutti uguali, così come le strutture o gli strumenti, ma credetemi: iniziate a studiare e ascoltare più musica che potete e vedrete quanto piano piano diventerà tutta diversa ed estremamente riconoscibile.
Ma soprattutto, imparando la musica araba vedrete quanto sarà più bello danzare con consapevolezza su dei brani che inizialmente vi sembravano tutti uguali!
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