Tatuaggi all’henné: tutto quello che c’è da sapere!
Un’antica tradizione, che si tramanda di donna in donna, che ha il profumo di rituali ancestrali e che porta con sé significati profondi. Di cosa parlo? Dei tatuaggi all’henné! Oggi vedremo l’origine di questa arte insieme a Myam, un’artista straordinaria che ci racconterà i segreti di questa tecnica, dandoci preziosi consigli su come eseguirli in tutta sicurezza!
Durante il periodo di lockdown, mi sono persa tra numerose dirette, ma una in particolare mi era rimasta nel cuore ed era quella trasmessa dal profilo del Riad Yacout dedicata ai tatuaggi all’henné di Myam.
Myam, all’anagrafe Claudia Cassotti, è un’henné artist bergamasca che ha iniziato il suo percorso nel 2010, a seguito di un viaggio in Rajasthan (India) ed oggi è pronta a raccontarci come è nata la sua passione e a cosa fare attenzione quando ci si vuole avvicinare al mondo dei tatuaggi all’henné.
Myam e il mondo dei tatuaggi all’henné
Eleonora Amira: Come è nato questo bellissimo nome d’arte?
Myam: Myam è un nome che ho scelto per il suo suono vibrante, un suono che si collega alla grande madre creatrice, all’abbondanza, al mare e alla sua immensità, la fluidità dell’acqua, il divino e la creazione.
E.A.: Come ti sei avvicinata a questo mondo e cosa ti ha spinto ad iniziare questa pratica?
M.: Io sono innamorata dell’India, della loro spiritualità e cultura da quando ho 18 anni.
Ho sempre coltivato il mio lato creativo, infatti ho frequentato il liceo artistico, pur non avendo inizialmente chiaro il motivo di quella scelta. Poi, nel 2010, ho fatto il viaggio in India che sognavo da sempre: durante questo viaggio sono stata nel deserto del Thar in Rajasthan a studiare la danza folk con i gipsy e una sera la mia maestra mi fece un tatuaggio con l’hennè sui piedi… fu MAGICO!
Da quel momento ho iniziato a cercare informazioni, materiali e tutto quello che riguardava quest’arte. In Italia ho conosciuto ragazze italiane che facevano henné e così ho pensato “perché no?”.
Ho iniziato a fare pratica, a impastare la polvere di lawsonia (pianta dell’henné) a studiare i disegni anche di altri paesi. L’henné infatti non è una tradizione propria solo dell’India, ma anche di tutto il Medio Oriente e dell’Africa sub-sahariana.
Ho incontrato tante altre artiste in Europa, abbiamo fatto scambi e studiato insieme, abbiamo fatto quest’arte nostra con molto rispetto, noi europee siamo molto attente al rispetto dell’henné tradizionale, proprio perché è, più che un’arte, un rituale e qualcosa di sacro che riporta alle radici di una cultura antica.
Le origini e il significato di questa tradizione
E.A.: Ecco, proprio a proposito di radici di questa cultura, vuoi parlare delle origini di questa tradizione? Chi e in quali occasioni ricorre a questa arte?
M: L’arte dell’henné è legata al mondo femminile, accompagna ogni rituale di passaggio dell’essere donna.
Il matrimonio, in particolare, è l’occasione in cui l’hennè proprio non può mancare: in questa circostanza la sposa si decora mani e piedi come buon auspicio e rappresenta un vero e proprio rituale di abbondanza.
Il rosso è il colore del ciclo femminile, della fertilità e ricchezza oltre che della passione. Si dice che più il colore del decoro sarà rosso scuro più il matrimonio sarà felice e lo sposo innamorato.
In India, nello specifico, il rosso è il colore del divino e la sposa è vista con sacralità poiché porta con sé il potenziale creativo e per tale ragione deve essere trattata come una Dea.
E.A.: Oltre al significato originario, che significato dai tu personalmente a questo rituale? Cosa rappresenta per te?
M.: Per me l’henné è un ritorno alle radici, un contatto con l’energia creatrice della madre e ha a che fare con la bellezza. Per me decorare la pelle con l’henné è un’arte e un onore, perché è un gesto antico e un atto che mi permette di entrare in contatto con le persone e stabilire un legame con loro. Quando creo non mi stanco mai, potrei farlo per ore, mi ricarica ed è di grande appagamento.
La preparazione dell’henné
E.A.: Come anticipavo, durante il periodo di lockdown, abbiamo avuto la fortuna di vedere delle live in cui hai preparato l’impasto dell’henné ed hai eseguito un disegno. Vuoi raccontare che sensazioni provi nelle varie fasi di questa pratica?
M.: Quando impasto l’hennè trasferisco la mia energia all’impasto, per questo è necessario mettersi tranquilli in questa fase e creare buone vibrazioni anche con la musica giusta. Il rilascio della tinta, che è il processo che permette al colore di fissarsi poi sulla pelle, è qualcosa che mantiene una sorta di mistero perché qualcosa può andare storto, un po’ come quando lievita il pane… quindi bisogna restare concentrati!
Decorare la pelle per me è un processo totale: è una meditazione posso farlo con mille persone attorno oppure da sola, nel silenzio oppure nel caos di una fiera, per me non cambierebbe nulla perché quando entro nel processo creativo esiste solo quello.
E.A.: Esistono vari tipi di henné, cosa distingue gli uni dagli altri? E puoi dare qualche informazione su quello “nero”?
M.: Questa domanda è molto importante perché sull’henné c’è molta confusione: con questa parola viene chiamata qualsiasi tinta ormai e si è perso il legame con le origini. In antichità la pianta dell’henné era solo la lawsonia inermis, le cui foglie -tritate e sapientemente impastate- avevano la caratteristica di tingere pelle, capelli e unghie di rosso. Ci sono delle testimonianze addirittura sulle mummie egiziane. Questa pianta ha caratteristiche medicinali e sacre per le popolazioni che ne fanno uso.
Il contatto con l’occidente e l’industrializzazione ha creato però diverse esigenze per cui si è iniziata a diversificare la domanda ed è iniziata ad arrivare la richiesta anche per altre colorazioni, non più solo il rosso. Si è creata così una tinta chimica dal colore nero più veloce da ottenere e più apprezzata a livello estetico. Peccato che, oltre a perdersi ogni senso con la sacralità, questo prodotto sia anche particolarmente nocivo e pericoloso, rovinando la reputazione dell’henné vero e facendo perdere tutta la sua bellezza originaria.
Per questo motivo le artiste serie si battono contro l’henné nero e qualsiasi formula industriale, che contiene inevitabilmente componenti non dichiarati che possono essere dannosi e comunque si discostano totalmente dal processo dell’henné naturale. L’unico modo per farsi un vero henné è che venga impastato artigianalmente partendo dalle foglie e deve essere un prodotto fresco.
I rischi di un henné non puro
E.A.: Che rischi si possono correre facendo dei tatuaggi all’henné, se l’henné è di cattiva qualità? E in che modo si possono riconoscere quelli buoni e sicuri per la nostra pelle?
M.: Se si fa un henné nero si rischiano reazioni allergiche anche serie e in ogni caso si espone l’organismo a sostanze tossiche. Il problema non è legato però solo ai tatuaggi all’henné neri, anche i conetti pronti marroni o rossi possono essere altrettanto pericolosi perché raramente dichiarano cosa contengono. Per essere sicure bisogna quindi evitare tutti i prodotti industriali ed in particolare quello nero, facendo attenzione al contenuto. L’artista, inoltre, deve dichiarare di impastare il proprio henné o di acquistarlo da un artista che lo confeziona appositamente, questo ci garantisce di sapere cosa contiene.
Come si può imparare questa arte?
Eleonora Amira: Come hai imparato questa arte? E come consiglieresti di avvicinarsi al meraviglioso mondo dei tatuaggi all’henné?
Myam: Le strade per imparare possono essere tante, anche perché non esistono scuole o accademie. Ci sono artisti, come me, che propongono corsi e lezioni on-line, ma resta sempre un percorso personale fatto di incontri e tante tappe. Fondamentalmente si impara grazie alla passione e alla pratica.
Chi desiderasse avvicinarsi mi può contattare per informazioni sui corsi che in questo periodo particolare sono soprattutto privati oppure on-line. Spero nel 2021 di riprendere i corsi di gruppo che di solito propongo a Milano e per chi invece volesse acquistare i kit con tutto l’occorrente per sperimentare spedisco anche i miei conetti freschi fatti a mano in tutta Italia.
Potete contattarla su Facebook, Instagram oppure scriverle su WhatsApp (+39 347 8421805) o via mail (claudia.cassotti@gmail.com)
Pronte ad entrare nel magico mondo di Myam?
Simona
22/07/2020 11:34Fantastica Claudia , artista professionista preparata e competente, impossibile resistere ai suoi Mehndi , collaboriamo da anni e la sua è vera arte 🌟💫🌟
Eleonora Amira
17/08/2020 12:54<3