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Riflessioni sulle donne: numeri, statistiche e consigli

Buon 8 marzo, donne! Oggi vorrei condividere con voi delle riflessioni, che non hanno a che fare con il mondo della danza, ma con il nostro mondo femminile, il nostro essere donne ogni giorno, il nostro essere spesso messe in discussione. Celebriamo questo giorno affinché si possa iniziare una piccola rivoluzione e si possa dire “Buona festa delle donna” credendoci veramente!

Di cosa voglio parlare oggi? Delle donne, ovviamente! Daremo uno sguardo a delle statistiche molto significative, vedremo in che modo è possibile attuare una piccola rivoluzione, partendo semplicemente dalla propria casa e vi consiglierò alcuni profili social di “donne” con la D maiuscola, dalle quali c’è tantissimo da imparare.

Alcuni numeri sulle donne

Cominciamo subito con alcuni numeri. Questa parte di me, forse non la conoscete perché quando parlo di danza non faccio emergere il mio lato da “economista”, ma sono veramente appassionata di numeri e statistiche.

Ne parleremo anche se purtroppo i dati di riferimento (del Global Gender Gap Report del 2018) non sono incoraggianti. Ed evidenziano un grandissimo divario tra i generi, su più fronti.

La cosa più triste è che nella Top 10 dei migliori paesi che favoriscono l’uguaglianza di genere non rientra l’Italia. I primi 3 posti sono occupati da: l’Islanda, la Norvegia e la Svezia. Paesi in cui è presente il “paradosso nordico“, garantiscono l’uguaglianza, ma è anche elevato il numero di violenze sulle donne. Il che, a mio avviso, è altrettanto grave.

Ma torniamo alla disparità. Che è evidente, lo potrete vedere dalle statistiche, sopratutto se consideriamo le professioni e i relativi redditi. Il reddito di una donna è in media più basso di circa la metà di quello di un uomo.

A parità di competenze, purtroppo, i ruoli di leadership sono ancora rivestiti maggiormente da uomini. Questo è probabilmente da ricercare nell’impossibilità di crescere a livello lavorativo quando si ha una famiglia e una casa a cui badare. Considerate che questi dati sono generici, rappresentano quindi una situazione media, ma sono talmente tanto alti i numeri che evidenziano un serio problema di uguaglianza e parità di genere.

Le donne sono ancora, nonostante le capacità, associate al ruolo della madre e della donna di casa. Infatti -secondo un rapporto Istat- le pulizie domestiche e la cura di familiari conviventi sono affidati per più del doppio alle donne rispetto agli uomini. Anche quando entrambi lavorano.

Come si può cambiare questa tendenza? Facendo delle piccole rivoluzioni a più livelli. Iniziando dall’ambiente domestico. E sperando che nel tempo si possa consolidare l’idea della parità di genere a partire dalla propria casa, con il proprio compagno e con i propri figli.

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Donne e mamme? Non sono sinonimi!

E parliamo un attimo proprio di figli, da ballerina di danza del ventre, il tema della maternità è spesso un argomento centrale. Si associa infatti questa danza alla fecondità e si tende a dare per scontato che tutte le donne debbano e vogliano diventare madri. NO! Assolutamente non è così. Anche a me piace vedere ed esaltare il lato femminile di questa danza (che poi non sia solo femminile questo è un altro discorso e sicuramente ne torneremo a parlare).

Quando parlo di femminilità ne parlo in tutte le sue accezioni, anche quella della maternità. Ma non lego i due concetti.

Le statistiche ci dicono che il 45% della popolazione femminile non ha figli ed il 22% di esse non ha in progetto di averli. Queste donne vengono definite “Childfree” e sono quindi le donne che per scelta non sono interessate ad avere figli.

Quando si afferma di non voler figli si assiste sempre ad una reazione da parte dell’interlocutore che -se donna- spesso inorridisce a sentire questa dichiarazione. Sopratutto nel mio ambiente. Penso che sia importante anche qui iniziare a trattare con normalità queste dichiarazioni: senza giudicare, senza dare un supporto psicologico se non richiesto.

Le donne che non vogliono avere figli possono avere tantissimi motivi per avere questa idea. E non è possibile, nel 2019, sentire ancora il concetto di donna associato a quello di mamma e sminuire le donne “childfree”, definendole donne incomplete. Senza parlare di quelle donne che vorrebbero, ma non possono e che potrebbero realmente andare in crisi nel sentire affermazioni simili.

Anche qui, cominciamo dal piccolo, dalle nostre cerchie, dalle nostre amicizie. Se avete parenti, amiche e conoscenti che non vogliono figli, rispettatele.

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La realtà è che viviamo in una società paradossale in cui il fatto che una donna SCELGA di fare o non fare figli interessa di più del fatto che una donna NON POSSA SCEGLIERE che lavoro fare e ruolo ricoprire. Finché tutto ciò sarà considerato normale, finché esisterà il pregiudizio, il giudizio e la violenza per me non sarà una “buona festa della donna” e sarò sempre alla ricerca di rivoluzioni da fare.

Un libro che esalta le donne

Le piccole rivoluzioni si possono fare anche leggendo, in questa giornata dedicata alle donne ci tengo a suggerirvi due libri che forse conoscerete, ma se non li conoscete dovete assolutamente rimediare. Sembrano libri per bambini e invece vi garantisco che sono libri pienamente adatti anche alle “bambine” un po’ più cresciute.

Parlo dei due volumi di “Storie della buonanotte per bambine ribelli”.

   

Li consiglio a voi in primis, sono bellissimi anche da collezionare dato che hanno delle illustrazioni bellissime e poi sono un ottimo regalo per tutti i bimbi che vi sono a cuore, maschi e femmine. Questi libri sono uno spunto per favorire un’apertura della mentalità e per insegnare a non mettersi limiti.

Le storie raccontate fanno riferimento a donne straordinarie a cui, anche noi, possiamo ispirarci per cambiare qualcosa che a volte sembra non andare nella direzione sperata. Gli ostacoli fanno parte della vita di ognuna di noi e queste donne sono arrivate a livelli altissimi nonostante difficoltà in apparenza insormontabili. Vi consiglio davvero di leggerli e farli leggere a chiunque per infondere la consapevolezza che esistano e sia esistite donne straordinarie!

Le donne “social” che adoro

Passiamo ora ai profili social che vorrei suggerirvi di seguire: da donne come loro c’è sempre da apprendere qualcosa!

  • L’ha scritto una femmina”, la pagina di Carolina Capria, una scrittrice che se imparerete a seguire e conoscere vi darà infiniti spunti di lettura e riflessione.
  • “Virgola”, un’artista meravigliosa. Comunica con le sue illustrazioni e creazioni un senso di bellezza, delicatezza ed eleganza unico. La collezione delle Dee in particolare, è una raccolta di illustrazioni che rappresentano proprio il mio concetto di Donna.
  • Il frutto della passione”, è un altro profilo che trovate sia su instagram sia su Facebook e di cui esiste anche il blog . Lei è una donna fortissima, una guerriera che infonde coraggio anche agli altri. Datevi l’opportunità di scoprirla e imparare qualcosa di più sulla vita grazie ai suoi racconti di vita.
  • Un’altra donna che adoro è Cecilia Sardeo, fa contenuti online sul business e l’empowerment femminili. Quindi assolutamente da non perdere, anche perché sono contenuti veramente ben fatti!

Potrei continuare all’infinito… nominando anche donne più famose come ClioMakeUp, che seguo dai suoi inizi e che trovo sia uno degli esempi più importanti che abbiamo in Italia di quanto con determinazione, testardaggine probabilmente e coraggio si possa arrivare a raggiungere qualsiasi obiettivo.

Ma potrei nominare anche Giulia Valentina, per la sua particolare ironia, il senso di indipendenza che trasmette e sopratutto i suoi TGIG dai quali c’è sempre da imparare.

Mi fermo qui o non finirebbe più questo post, non voglio dilungarmi ulteriormente e non voglio rubarvi altro tempo. Sono però curiosa di conoscere anche il vostro parere e i vostri suggerimenti, vi va di condividerli?

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