Oggi scopriamo un personaggio molto importante. Una ballerina che ha rivoluzionato, trasformato e divulgato la danza orientale. Una ballerina egiziana che ha portato la danza del ventre nel mondo. Tramite, soprattutto, i film a cui ha preso parte.
Samia Gamal
Oggi parliamo di Samia Gamal, ovviamente! (Se preferisci ascoltare il podcast dedicato a Samia Gamal, anziché leggere l’articolo, clicca qui ed ascolta la puntata)
Samia Gamal è stata una delle principali danzatrici della “Golden Era”. Come già anticipato era una ballerina ed attrice di origini egiziane, molto importante sia perché ha avuto una carriera molto ricca, è infatti apparsa in moltissimi film tra gli anni 40 ed i primi anni 60, sia perché grazie a lei oggi abbiamo una testimonianza di come la danza orientale si sia evoluta. Grazie ai film di cui ha preso parte possiamo vedere e studiare come era inizialmente la danza orientale e come è diventata.
La sua storia
Il suo nome reale era Zeinab Khalil Ibrahim Mafouz, ma tutti ad oggi la conosciamo come Samia Gamal. Nata negli anni 20, andò via molto presto dalla sua famiglia d’origine, a causa della morte della madre e, a seguire, anche del padre.
Si trasferì al Cairo ed un giorno, mentre si trovava alla Gamal Cafeteria, il figlio del proprietario ascoltò una conversazione di Samia. Diceva che il suo sogno più grande era quello di diventare una ballerina e conoscere Badia Masabni. Questo ragazzo, Moustafa Gamal, conosceva Badia e quindi colse l’occasione per presentarla a Samia. Fu proprio Badia a scegliere il nome d’arte di Samia e la fece entrare all’Opera Casino come ballerina.
Mai arrendersi
Sembra che la prima volta che Samia ballò un assolo fu un disastro totale (difficile crederlo, eh?). Al pubblico non piacque e lei volle trovare una soluzione. Iniziò un percorso di lezioni private con il coreografo libanese Isaac Dickson.
Voleva perfezionarsi e realizzare il suo sogno. Ed è sempre quello il segreto, avere un obiettivo e fare di tutto per raggiungerlo, anche quando non va bene al primo colpo, anche quando arrivano gli ostacoli, le difficoltà.
Come ha fatto Samia. Infatti la seconda volta che si trovò ad eseguire un assolo fu un successo. Cominciò a danzare in molti locali e, alla fine, giunse al cinema. Grazie alla quale tutte noi possiamo ancora ammirarla.
Il suo stile inconfondibile
Il suo stile unico si contraddistingue anche per la versatilità che lei, ed altre danzatrici dell’epoca, allenavano studiando anche altri stili di danza. Era frequente infatti che le danzatrici studiassero la danza classica, i balli standard, il rock ‘n roll.
Credo che questo valga tuttora. Per essere complete, originali e versatili occorre studiare molto e tanto. Va benissimo specializzarsi in qualcosa, ma è anche importante essere aperte a studi differenti così da personalizzare al 100% il proprio stile, attingendo a tutte le competenze che si possiedono.
Samia aveva un suo stile inconfondibile, uno stile a cui oggi molte danzatrici ancora tendono. I movimenti erano eleganti, morbidi, fluidi, dinamici e mai esagerati. Usava spesso un velo per introdurre la sua danza, che poi lasciava e continuava a danzare senza alcun accessorio. E questa particolarità dell’entrata con il velo, che ancora noi oggi utilizziamo, la dobbiamo proprio a lei.
La Golden Era oggi
Siamo nel 2019 e ci sono ancora (e sempre più) ballerine che si ispirano alla Golden Era. Tra queste penso vada assolutamente citata Alia Mohammed, che è una danzatrice americana che ho avuto il piacere di intervistare qualche anno fa e, se volete conoscerla meglio, trovate l’intervista cliccando qui. Penso sia una delle migliori esponenti di questo genere e l’esempio che dal passato si può reinventare uno stile, pur mantenendo fede e rispetto per la tradizione.