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Soheir Zaki copertina

Soheir Zaki: storia di una leggenda

Avete mai sentito parlare di Soheir Zaki? Probabilmente il nome non vi torna nuovo e vi spiego subito perché: stiamo parlando di una delle danzatrici egiziane più famose della nostra danza e da lei è nato anche un movimento tipico di fianchi che porta proprio il suo nome

Pronte a conoscerla meglio?

Di Soheir Zaki ne abbiamo già parlato in una puntata di “Vi racconto la danza del ventre“, ma oggi voglio anche scrivere un articolo dedicato a lei così da poter permettere a tutti, anche chi non segue il podcast, di conoscere la sua meravigliosa storia.

Soheir Zaki: come nasce una leggenda

Nata nel 1944 in Mansoura, Egitto, si è avvicinata alla danza da piccolissima. Una volta trasferita, all’età di 9 anni con la sua famiglia, nella città di Alessandria inizia ad innamorarsi della musica e danza orientale. Due furono le ballerine che la ispirarono maggiormente: Tahia Carioca e Samia Gamal.

Soheir Zaki

All’età di 11 anni inizia ad esibirsi in feste e matrimoni di amici. Il suo era però un talento che non passava inosservato ed infatti da lì a breve venne notata ed ingaggiata.
Pochi anni più tardi Soheir Zaki si trasferisce al Cairo, città di elevato fermento artistico in cui anche lei, come successo anche a Samia Gamal, riceve delle delusioni a inizio carriera, venne addirittura scartata ad un’audizione.

Questo è uno degli insegnamenti maggiori che dobbiamo imparare dalla sua storia: ricordare che non bisogna mai arrendersi, sopratutto se si ha ben chiaro il proprio progetto di vita ed artistico.

Soheir Zaki infatti non si arrende ed inizia, piano piano, a ricevere negli anni 60 tantissimi riconoscimenti anche da presidenti e monarchi. Fu anche la prima ballerina a danzare sui brani di Oum Kulthoum, ricevendo i suoi personali complimenti per l’interpretazione dei suoi brani e arrivando al punto di essere definita la “Oum Kulthum della danza”.

Il suo coraggio e la sua intraprendenza emergono anche dal fatto che lei creava da sé i suoi spettacoli, a differenza di molte ballerine che si affidavano invece a dei coreografi per essere aiutate nella creazione degli spettacoli. 

Soheir Zaki bianco e nero

L’uscita dalle scene ed il suo approccio all’insegnamento

Negli anni 90, la guerra del Golfo portò ad una recessione economica e molti locali egiziani furono costretti a chiudere. In concomitanza con questi eventi Soheir Zaki iniziò ad interrompere la sua carriera, anche se fino al 2001 ha comunque continuato ad insegnare a ballerine di tutto il mondo.

Nonostante abbia insegnato anche a ballerine straniere, sembra aver dichiarato che noi “straniere” non abbiamo alcuna possibilità di arrivare al livello artistico delle ballerine arabe, sopratutto per lo spirito, l’interpretazione e l’orecchio musicale di quegli specifici brani.

La danza, sopratutto quando estremamente legata alla cultura di un paese, è difficile esportarla ed accettarne le versioni altrui. Per questo è bene approcciarsi a questa disciplina con rispetto ed estrema umiltà, cercando di comprenderne non solo i movimenti, ma sopratutto le tradizioni che porta con sé. 

Lo stile di Soheir Zaki

Lo stile ed livello di Soheir Zaki è inarrivabile. Ciò che infatti emerge, vedendo le sue performance, è la sua dolcezza, il suo sorriso e la sua semplicità. Ispirarsi a lei significa comprendere a fondo questa danza ed il suo animo, prima ancora di capire la tecnica che c’è dietro.

A livello di movimenti ciò che si può “rubare” dalla sua danza sono le tipiche camminate rapide, fatte di piccoli passetti e cambi di peso continuo e poi, più di ogni altra cosa, per tentare di avvicinarsi al suo stile occorre puntare sopratutto ai movimenti di bacino e agli slittamenti laterali di fianchi. Non è un caso se è da lei che prende il nome, come accennavamo, il passo “zaki”.

Abbiamo visto Samia Gamal danzare con molta compostezza e dolcezza, principalmente sulla melodia, Soheir Zaki esegue invece movimenti più decisi, che rimarcano gli accenti musicali e una tendenza a seguire quindi più il ritmo che la melodia

Sono certa che conoscevate già questa ballerina, ma spero di avervi dato qualche informazione in più su di lei e di avervela fatta apprezzare maggiormente.

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